
Secondo una ricerca condotta da Retrevo su 1.000 utenti Usa a proposito delle dipendenze da social network il 53% degli intervistati consulta Facebook come prima attività mattutina.
Io, che pure sono italiano e non statunitense, ho ormai da un anno questa abitudine. Non la vivo come un disturbo compulsivo della personalità, ma come una normale e routinaria attitudine. Una sorta di revisione corretta e aggiornata della preghiera mattutina dell'uomo moderno che non allarmava nessuno quando teorizzata da Hegel a proposito dei quotidiani.
Questo anche perchè ormai i profili che seguo su facebook sono limitati a una cinquantina di amici e ad una decina di servizi di informazione.
Negli ultimi due giorni ad esempio ho scoperto che una mia collega sarebbe arrivata al lavoro con vestiti troppo leggeri per il clima rigido di questi giorni, e che negli Usa il buffo Greg Parker si è già messo in fila per essere il primo ad acquistare un iPad, che è in uscita fra tre giorni.
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