Riporto con piacere un rapido scambio di email con un lettore di Bresciaoggi.it che ha voluto approfondire il tema dei giorni in più in calendario. Approfondisce l'argomento, anche con un po' di colore che non guasta mai e tanta passione. Il riferimento è al mio pezzo di due giorni fa su Bresciaoggi (che ho riportato anche qui e che fa seguito al dibattito successivo a questo post e alla mia intervista al senatore Franco Orsi).
Il giorno 27 aprile 2010 18.25, Maurizio Balducci ha scritto: Voglio sperare che nessuno la chiami per aver avvistato un nido di vacca su un leccio per poi pubblicarglielo. Non dico che il paragone sia uguale maa il concetto si, e ora le spiego. Se la decade di Febbraio con tutti gli annessi e connesi prenderà vita, sappia che i giorni di caccia, vista la legge 157, sono 6 che spettano ad ogni cacciatore. Perché ogni settimana, togliendo il divieto del Mar e Ven, su 5 giorni rimasti se ne possono usufruire a scelta solo 3. E visto che questo giochino di aumentare le giornate di caccia, (che non sono 9 ma 7 disponibili) da parte di molti giornalisti e politici, per far credere all'opinione pubblica chissà quale vantagio sarà dato ai cacciatori, gli pongo il problemino: lei ha 5 gnocche disponibili per settimana, ne può scelgiere a piacere solo tre, (non faccia il furbo perchè si parla di una al giorno) il martedi e il venerdi si riposano tutte, quante trombate si fa in 7 giorni? Tre e quindi 6 per la decade di febbraio!
Il giorno 27 aprile 2010 21.45, Giovanni Armanini ha scritto:Ho apprezzato troppo (e condiviso) il tono della sua risposta per non replicare alla sua mail (di cui la ringrazio). nel mio pezzo ho cercato solo di fotografare la situazione attuale. lei ha totalmente ragione sul discorso dei giorni in più. in italia dobbiamo fare i conti con degli animalisti idioti che non sanno cos'è l'ambientalismo. le richiamo solo quello che per me è il principio chiave di questo passaggio in parlamento: "Intanto il passaggio della Legge comunitaria permetterà di far passare il principio secondo cui il calendario venatorio non è più esclusiva competenza della politica". Sarà una vittoria di Pirro, ma da oggi secondo me qualcosa cambia...
Il giorno 28 aprile 2010 11.50, Maurizio Balducci ha scritto:La ringrazio della risposta e non é poco in una società dove il cittadino (specie nei media o meglio, di chi ci lavora) non viene mai ascoltato. Vorrei solo aggiungerle una cosa su quest'articolo 43 che tanto polverone ha alzato, per non parlare che sono 9 anni che qualcuno per interessi personali politici sta sconvolgendo il nostro mondo. Primo non ha portato nessun vantaggio ai cacciatori anzi, perché prolungare la caccia per pochissimi giorni a 4-5 specie appartenenti solo agli anatidi si rischia la chiusura anticipata per 12 specie di animali molto prima del 31 gennaio se all'Europa dobbiamo allinearci. Secondo, non facciamo lo sbaglio di 2 anni fa, dove molti dissero che i verdi o animalisti intransigenti erano stati spazzati via dal Parlamento, perché esistono negli enti locali. Quindi, é vero ciò che dice, che la politica non avrà più l'esclusiva delle competenze sul calendario venatorio, ma quella di Regioni e Province lei come la chiamerebbe? Comunque chiudo e la ringrazio ancora del tempo dedicatomi, aggiungendo solo che sarebbe bastato anni fa prendere la 157/92 e applicarla in toto, cambiare una manciata di articoli, riperimetrare certe aree protette, restituire alla caccia quei piccoli santuari gestiti da certe Ass. Ambientaliste (mal tenute, non d'interesse naturalistico ma dove seguitano a percepire stanziamenti dai cittadini) togliere il porto d'Armi per un tott di anni per chi "delinque" (no depenalizzare le pene) e il gioco era fatto. Calcolando che questo tipo di legge che si vuol cambiare, compreso l'art. 43, non sta bene al 75% dei cacciatori, e glielo dice uno che ne ha giornalmente "sotto Pc" in due liste più di 500 di cacciatori-listaioli.
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