martedì 13 aprile 2010

Internet Nobel per la pace, un pretesto per dire tutto e il contrario di tutto



Nelle scorse settimane ho espresso il mio dissenso per la candidatura di Internet al Premio Nobel per la pace avanzata da Wired. Avevo registrato da Bresciaoggi le confuse motivazioni dell'onorevole Viviana Beccalossi. Purtroppo non c'è stato verso di avere la risposta dell'onorevole Pierangelo Ferrari, nonostante una mia mail del 17 marzo 2010 al suo inidirizzo della Camera dei deputati. Eppure Ferrari, del Pd, ha un blog e dovrebbe essere molto sensibile e ricco di spunti in materia.

Sostanzialmente ho sempre evidenziato come fosse assurdo dare un premio a uno strumento, che non è nè buono nè cattivo, ma solo uno strumento.

Uscire da questa categoria significa celebrare il mezzo attribuendogli dogmaticamente, direi quasi fideisticamente, una natura "buona" (operazione totalmente fuoriluogo), ma al contempo esporsi a tesi deliranti come quella di oggi letta su Il Giornale e segnalata anche dal blog di Alessandro Gilioli, che per difendere la Chiesa spara a caso sostenendo che, si sorvola sulla massiccia presenza in Internet di siti pedofili strutturati da social network o paludati da blog e chiede perché nessuno ha messo sotto processo Internet che pullula di lerci siti pedofili? Due operazioni di segno opposto ma figlie di una comune matrice che stravolgendo la natura stessa di un media ne svilisce il possibile contributo al bene comune.

Siamo insomma al processo dei mezzi che rischia solo, a prescindere dal vincitore, di mortificare quello che è il reale contributo del medium stesso, ovvero la predominanza del contenuto.

Ho accostato le due cose per un semplice motivo: il tentativo di beatificare uno strumento, così come quello di controllarlo e imbavagliarlo (molto fiorente, quest'ultimo, anche in Italia) secondo me sono figli dello stesso errore di valutazione, ovvero quello di spostare lo scontro dal contenuto al mezzo. Uno spostamento che sconfina rendendo necessaria una attenzione supplementare, perchè quando questo accade ad essere minacciata è la libertà di tutti.

1 commento:

  1. [...] divisa che a tornare sul territorio a parlare della riforma fatta. Ora gli manderò una mail (un’altra) per vedere se mi concede un approfondimento in [...]

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