
Ieri ho cercato di ricostruire (in un pezzo pubblicato oggi da Bresciaoggi) le posizioni dei politici bresciani a proposito del recente voto parlamentare che ha allargato. Dopo il mio post su questo blog pubblicato nei giorni scorsi il Pd ha deciso di spiegare pubblicamente la sua posizione in una conferenza stampa. Nel frattempo sono arrivati anche gli approfondimenti di Pdl e Lega.
L'impressione è che su argomenti trasversali come la caccia sia difficilissimo dare un quadro preciso e concreto, divisi come siamo tra pregiudizi ecologisti, riformismo necessario, equilibrismi e comode strumentalizzazioni.
Il tema non sarà mai affrontabile in maniera corretta se non a partire dalla valutazione fatta da Coldiretti nei giorni scorsi sui danni (stimati in 100 milioni di euro l'anno) causati dalla fauna selvatica. In altre parole: la caccia va regolamentata perchè vi è necessità di un approccio culturalmente preparato all'attività venatoria, ma al contempo va riconosciuto il ruolo ambientale che la stessa caccia ha. L'ambientalista vero oggi dovrebbe essere il primo a spingere per una riforma forte, garantista ma ferma nel sanzionare le irregolarità. Un intervento nell'interesse del territorio da salvaguardare.
Solo entrando in questa logica sarà possibile aprire un dibattito senza pregiudizi. Fin qui l'impressione che ho avuto è la seguente:
- il Pd ha raggiunto una mediazione molto sofferta per il permanere all'interno di una lobby ambientalista forte a cui rendere conto, ragion per cui difficilmente la posizione assunta sul recepimento della Legge Comunitaria sarà replicata in tema di riforma complessiva
- il Pdl è uno stato di sostanziale immobilismo, chiuso tra l'anima femminile-ambientalista del partito (Prestigiacomo, Brambilla...) e le necessità elettorali di chi pesca i voti nei feudi della caccia (Brescia, Toscana...). Viviana Beccalossi auspica di arrivare ad una riforma complessiva, ma il relatore al Senato, Franco Orsi, ha già preannunciato che l'obiettivo sarà quello tutt'al più di arrivare a metter mano a qualche situazione specifica (dopo il provvedimento sul calendario che già ha spaccato il Pdl).
- la Lega ha assunto una posizione oltranzista che bypassa totalmente i contenuti, abbastanza isolata sia a livello nazionale che europeo
- per il resto le posizioni dell'arco costituzionale (a partire dalla doppiezza dell'Idv) sono dettate soprattutto da un calcolo di convenienza estemporaneo e poco approfondito
Non credo che a rischio sia l'economia del settore armiero, c'è tuttavia la necessità, questa si bipartisan, di fare più chiarezza sul tema ed uscire dalle ideologie che rischiano di compromettere un tema sul quale abbondano le speculazioni a tutto scapito della cultura e del coraggio delle idee.
Il passaggio fondamentale mi sembra questo: (cito dal mio articolo) Intanto il passaggio della Legge comunitaria permetterà di far passare il principio secondo cui il calendario venatorio non è più esclusiva competenza della politica.
[...] passione. Il riferimento è al mio pezzo di due giorni fa su Bresciaoggi (che ho riportato anche qui e che fa seguito al dibattito successivo a questo post e alla mia intervista al senatore Franco [...]
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