
Forse parto da un punto di vista un po' anarchico, ma personalmente non trovo il nesso tra le multe date ai cittadini che giocavano a cricket nei parchi pubblici e la volontà espressa dalla Loggia di creare dei campi attrezzati per questo tipo di sport. Un nesso utilizzato dall'associazione diritti per tutti per sottolineare una sostanziale vittoria nella promessa della Loggia di creare aree apposite (o almeno così ho inteso io il tono della conferenza stampa di ieri).
Le scelte (ed il plauso alle stesse) confermano l'impostazione di un paese la cui unica aspirazione sembra essere quella di diventare un dormitorio. In sintesi: il problema quando ti danno la multa può essere anche quello di avere un campo da cricket, ma prima di tutto a mio modo di vedere è interrogarsi su cosa si vuole fare del verde pubblico. E se c'è un regolamento che giustifica la sanzione, beh: discutiamo il regolamento!!!
Se non si è capito: ben vengano i campi, ma resta il problema dell'incapacità a socializzare gli spazi pubblici e a renderli vivi. Non vorrei che questo provvedimento, al contrario, giustificasse ulteriori pesanti e più frequenti sanzioni.
Certo, forse non siamo all'eccesso del giudice pavese che ha imposto ai bambini di una scuola materna di giocare “in silenzio”. Ma di certo si conferma che i divieti, in Italia, non hanno lo scopo di proteggere la sicurezza o i diritti, ma piuttosto quello di tutelare un malinteso principio di “quiete” (lo stesso scopo che poi spinge a creare le "aree protette" come appunto i campi attrezzati) trasformandoci in un gigantesco dormitorio.
Ad aver capito tutto sono le due signore ottantenni che abitano in Piazzale Arnaldo, sopra la pirleria che frequento di solito. Sono felicissime di stare lì perchè, dicono: "tutte queste luci e questa vita tengono lontani i ladri e i malfattori, che agiscono nel buio e nel silenzio. E per il rumore...? Abbiamo i doppi vetri!".
Infine la perla . Non so se avete fatto caso che in Italia quando emerge un problema prima o dopo arriverà qualcuno che a proposito della soluzione dice "dovrebbero insegnarlo nelle scuole". Dall'educazione civica, all'educazione sessuale, alla religione. Ebbene, ieri si è auspicato che nelle nostre scuole si insegni il cricket, uno sport che rispecchia la mentalità orientale. Al che non so se mi fa sorridere di più l'idea di insegnare il cricket o il fatto che chi l'ha proposto abbia anche dovuto perdere tempo a cercare il motivo per cui sarebbe giusto insegnarlo.
"Una città che vive e cresce deve avere odori caratteristici, la puzza è vita, non il contrario. Altrimenti c'è qualcosa che non va" (F.P.)
Come si può socializzare in luoghi in cui è vietato fare tutto?
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