martedì 18 maggio 2010

Switch off, il duetto tra me e Benci sulla televsione

Oggi su Bresciaoggi botta e risposta tra me e Marco Bencivenga (caposrevizio della cronaca) a proposito dello switch off. Lui fa la parte del filo-tv, io, fortunatamente, ho smesso con i cartoni animati anni fa (e lo avevo già scritto su questo blog, prendendomi anche qualche critica) :) .
Il tutto condito dal lungo pezzo del nostro uomo tecnologia Daniele Bonetti a proposito della migrazione di Fede e Santoro e da una lunga sequela di istruzioni per l'uso.

Mi permetto qui anche di aggiungere la citazione di Jean Luc Stote (Radio Onda d'Urto): "Uscite di casa la sera se non volete morire idioti".







IO E LA TV

«Inutile, il web l’ha superata e sostituita»
Giovanni Armanini

Il mio switch off sarà totale. La mia tv resterà muta, collegata solo al lettore dvd per vedere i film. Ci pensavo da un po’: raramente la accendo (l’iPod e la radio la anticipano), di fatto le mie abitudini l’hanno
soppiantata con altro, come è successo ad altri coetanei: da chi non l’ha nemmeno inclusa nella lista nozze a chi non l’ha considerata arredando la casa.
All’informazione sopperiscono internet e i giornali che, navigando e sfogliando, mi permettono di seguire più attentamente la notizia. Con la tv mi distraggo facilmente, non potendo interagire o fare «rewind». La tv non
va alla mia velocità e, quindi, non mi permette di capire, ma solo di sentire. Il mio risveglio mattutino è scandito dalla musica dell’iPod, da caffè e brioche, e dal giro tra i servizi giornalistici di Facebook e Twitter, dei blog e dei feed che seguo su Netvibes.
L’unico intrattenimento che ancora mi appassiona sono le partite di calcio in tv. Ma per quello c’è sempre una birreria pronta a ospitarmi con un gruppo di amici evitandomi oltretutto di disturbare i vicini. E le serate?
Quelle calde dell’estate sono troppo poche, corte e divertenti per passarle in casa. Quelle dei periodi freddi mi permettono di arricchire la mia libreria, che tengo aggiornata attraverso anobii.com.


«Ecco perchè appena sveglio la accendo»
Marco Bencivenga


Lo «switch off» per il digitale è un fastidio che avrei evitato volentieri. E rischia di far crollare la mensola che, sotto il video al plasma, già regge il peso del decoder Sky Hd (per le immagini ad alta definizione: una meraviglia!), il trasmettitore di segnale per le tv in cucina e in salotto, il lettore dvd e perfino il videoregistratore Vhs che non mi rassegno a pensionare.
Tenere il passo della tecnologia costa fatica, oltre a bel un po’ di euro. Ma come rinunciare alla tv, a tutta la tv? Io non ci riesco. Sarà deformazione professionale, ma la prima cosa che faccio appena sveglio, ogni mattina, è proprio accendere la «scatola magica»: telegiornali, televideo, rassegna stampa con il touch screen, perfino le previsioni del tempo... E’ il mio modo per connettermi con il mondo e per iniziare la giornata
informato. Se Silvia dorme, guardo soltanto, senza audio. Ma è sufficiente. Mi basta per sapere se da qualche parte è caduto un aereo o se un ministro si è dimesso, se il Governo ha istituito una nuova tassa o i sindacati hanno proclamato un improvviso sciopero dei trasporti. Notizie «essenziali» per non vivere fuori dal mondo. Certo, qualcosa si trova anche sull’Iphone, il telefonino che fa tutto, meno il caffè. Ma se ci sono giornali e tv, perchè accontentarsi del surrogato?

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