"Io sono una vittima della disinformazione"
Giustino Parisse, giornalista de "Il Centro", 49 anni
e due figli morti nel terremoto del 6 aprile 2009
Scusate.
Io ve la volevo fare una bella recensione su Draquila. Sono andato a vederlo stasera, ma non nella solita multisala della città, o di Orzi o di Rovato. Ero in uno di quei vecchi cinema del centro che ogni volta che ci vai ti domandi come facciano a ripagarsi le spese con così poca gente. Per questo film non c'era la coda e nemmeno c'era un'alta richiesta di copie, evidentemente. Eppure tratta di argomenti che hanno occupato tanti spazi e tante aperture su tutti i media nell'ultimo anno.
Io ve la volevo fare una bella recensione su Draquila. Ma non me la sento. Perchè per diverse volte durante la proiezione ho avuto delle reazioni emotive che ho sopito dentro. Ho capito che questo è un film che parla alla pancia più che alla testa. Che suscita emozioni e reazioni immediate. Mi sono sentito come il tifoso che si sente derubato davanti alla moviola, quando la partita è ben più complessa da interpretare.
Io la recensione ve la volevo fare. Avevo iniziato a guardare i volti di chi entrava. Le loro età. Le loro attese. Per raccontarvele. Poi però ho pensato di consigliarvi soltanto di andarvelo a vedere, questo film. E di fare voi i conti con la storia che racconta. E di fare voi i conti con voi stessi perchè alla fine è di voi stessi che un attimo prima di morire renderete conto alla vostra coscienza, se non alla vostra anima. E quello sarà il momento che farà la differenza tra un sorriso finale e un ghigno di dolore avvolto dallo spasmo dell'agonia. E io non posso rispondere per nessun altro se non per me stesso.
Io la recensione ve la volevo fare subito, e invece sono andato a fare due passi, ho preso una boccata d'aria ed ho bevuto un bicchiere di acqua. E poi sono andato al bar dalla mia amica Fede. E le ho detto di non avere paura, di diffidare di chi la imbriglia con le sue paure e la tiene legata al timore di qualcosa che potrebbe non essere. Perchè sulle paure si costruiscono le peggiori cose. E delle nostre paure abusa chi dice di amarci ed invece ci sta solo usando. Ed ero sincero anche se la mia ex avrebbe solo pensato che ci stavo provando.
Io la recensione ve la volevo fare. E come sempre dirvi le mie emozioni. Lo hanno fatto anche gli aquilani divisi tra chi si riconosce nel film e chi lo rifiuta. Volevo mettervi il trailer qui sotto, oppure il link al sito ufficiale.
Mi limito a chiudere con un invito: andatelo a vedere e misuratevi con voi stessi. Io non aggiungo altro.
Chiudo con questo video, di Ferzan Ozpetek, tributo ad Alessandra Cora, una delle vittime del terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009, il giorno in cui partii per Roma, per andare a fare il mio esame scritto da giornalista professionista. Non lasciate che gli altri usino le vostre paure. Vivete da uomini liberi.
Sono parole sante
RispondiEliminaliberiamoci
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