
Nei giorni scorsi ho intervistato Marco Fenaroli in qualità di ex segretario della Camera del lavoro di Brescia.
Curiosamente Fenaroli (tra le tante altre cose) sostiene che: "ragionare sullo sviluppo di Brescia a prescindere dal livello regionale in questo momento non è più possibile". Voglio sgomberare il campo da equivoci: non si tratta di una suggestione pre-elezioni regionali, ma di qualcosa di molto simile a quanto disse quest'estate (sempre a me, sempre in un'intervista) Francesco Bettoni sostenendo: "Un modello nuovo, che abbandoni la centralità provinciale per ragionare su larga scala, su base regionale, ridefinendo economicamente la gestione delle risorse e l'erogazione di servizi per dare più efficienza alle imprese".
Una curiosa coincidenza che attraversa un po' tutto l'arco costituzionale ed anche economico della provincia. Non trattandosi di convergenza tra Fenaroli e Bettoni mi sembra solo l'occasione per constatare che nel tempo in cui si parla più di territorio, il territorio è molto più vuoto di prima. In altre parole: non contiamo più un cazzo.
Se mai abbiamo contato
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