giovedì 25 marzo 2010

Non contiamo più un cazzo



Nei giorni scorsi ho intervistato Marco Fenaroli in qualità di ex segretario della Camera del lavoro di Brescia.

Curiosamente Fenaroli (tra le tante altre cose) sostiene che: "ragionare sullo sviluppo di Brescia a prescindere dal livello regionale in questo momento non è più possibile". Voglio sgomberare il campo da equivoci: non si tratta di una suggestione pre-elezioni regionali, ma di qualcosa di molto simile a quanto disse quest'estate (sempre a me, sempre in un'intervista) Francesco Bettoni sostenendo: "Un modello nuovo, che abbandoni la centralità provinciale per ragionare su larga scala, su base regionale, ridefinendo economicamente la gestione delle risorse e l'erogazione di servizi per dare più efficienza alle imprese".

Una curiosa coincidenza che attraversa un po' tutto l'arco costituzionale ed anche economico della provincia. Non trattandosi di convergenza tra Fenaroli e Bettoni mi sembra solo l'occasione per constatare che nel tempo in cui si parla più di territorio, il territorio è molto più vuoto di prima. In altre parole: non contiamo più un cazzo.

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