Mentre inserivo il video dell'inno del Brescia calcio anni '80 mi è saltato fuori questo. Che pare sia stato l'inno elettorale di Francesco Onofri a sindaco di Brescia (o no).
E mi chiedo.
Ma è una presa per il culo???
sabato 27 febbraio 2010
DisOrdine dei giornalisti

Da giornalista mi vergogno. Anzi no, mi chiedo solo se abbia un senso avere un Ordine dei giornalisti in Italia.
Per chi non avesse capito ecco la differenza tra assoluzione e prescrizione
Art. 158 Decorrenza del termine della prescrizione
Il termine della prescrizione decorre, per il reato consumato, dal giorno della consumazione; per il reato tentato, dal giorno in cui e' cessata l'attivita' del colpevole; per il reato permanente o continuato, dal giorno in cui e' cessata la permanenza o la continuazione.
Quando la legge fa dipendere la punibilita' del reato dal verificarsi di una condizione, il termine della prescrizione decorre dal giorno in cui la condizione si e' verificata. Nondimeno, nei reati punibili a querela, istanza o richiesta, il termine della prescrizione decorre dal giorno del commesso reato.
Leghisti capre ignoranti
Il video parla da solo.
Etichette:
cult,
esame,
extracomunitari,
le iene,
leghisti capre ignoranti,
politica,
quel che mi gira per la testa,
scuola,
scuola amp; università,
società civile,
video
lunedì 22 febbraio 2010
Rimbalza il bambino down

Premessa: "Il sonno della ragione genera mostri" (Francisco Goya)
Apprezzabile comunicato del ministro leghista Luca Zaia che condanna fermamente il gruppo choc di Facebook, intitolato ''Giochiamo al tiro al bersaglio con bambini down''. Ovvero, quello che Renzo Bossi (futuro consigliere regionale lombardo grazie ai voti leghisti e alle liste bloccate) invitava a fare con gli immigrati.
Un vodka martini, agitato. Non mescolato!
Quando facevo il barista ogni volta che cambiavo posto mi veniva ri-spiegato l'unico e solo metodo per servire uno wiskhy nel modo corretto (lo stesso valeva per come si spilla la birra e come si fanno i 3-4 cocktail principali). Ovviamente ogni volta cambiava qualche particolare, con la garanzia che in quel modo il cliente sarebbe stato soddisfatto al 100%. Non come fanno quelli là...
Nel giornalismo funziona allo stesso modo.
Nel giornalismo funziona allo stesso modo.
Spot
Peccato che su Never Forget You delle Noisettes ci abbiano fatto su una pubblicità. (Detto da uno che considera l'accoppiata "All you need is love" - Stranamore il più clamoroso stupro musicale della storia)
sabato 20 febbraio 2010
La cantante di 15 anni non ha potuto esibirsi a causa dell’ora tarda. Berlusconi stava già dormendo.
(spinoza)
(spinoza)
No comment

"Il giornale l'abbiamo sempre fatto, anche prima di Internet"
Ieri mentre mi compiacevo dei link personali generati da Facebook (a proposito di un caso di cronaca nera, purtroppo), mi sono sentito dire questa cosa per la seconda volta nella mia vita.
Don't Believe the Hype!
Fratelli, sorelle. Aprite la Bibbia dell'Hip-Hop. Genesi, capitolo 2, versetti 15-34. Public Enemy. Semplicemente, il più grande gruppo "rap" della storia...
Etichette:
Hip-Hop,
my music,
Public Enemy,
Rap
venerdì 19 febbraio 2010
Anni '90: cubiste, anni 2000: veline, anni '10: igieniste
Ora ho le idee più chiare: l'igienista è la professione del futuro. Basta che sulla poltroncina si sdrai Silvio.
Etichette:
cult,
elezioni Regionali,
gente della notte,
igenista,
liste,
Nicole Minetti,
Pdl,
politica,
Silvio Berlusconi,
società civile,
tutto ha un prezzo
Non chiamatela Tangentopoli (ma girano un sacco di mazzette)
Oggi l'Espresso ricostruisce la vicenda Bertolaso mentre il commento più interessante arriva secondo me nell'intervista rilasciata a Il Giorno da Carlo Nordio, procuratore aggiunto di Venezia. Il titolo dice tutto: Non è tangentopoli, però girano tante mazzette.
12.000 dollari per una ciambella
Ma non una ciambella qualsiasi: vi sto parlando della mitica Dunkin' Donuts (sì, quelle che divora Homer Simpson).
Orbene... potete inventarvi la vostra ciambella e partecipare al concorso 2010 :) La concorrenza sarà agguerrita.
CICCIONI DI TUTTO IL MONDO, UNIAMOCI!
storia vista qui
Orbene... potete inventarvi la vostra ciambella e partecipare al concorso 2010 :) La concorrenza sarà agguerrita.
CICCIONI DI TUTTO IL MONDO, UNIAMOCI!
storia vista qui
Etichette:
ciambelle,
concorso,
cult,
Dunikin' Donuts,
essere 2.0,
Homer Simpson,
marketing,
premio,
quel che mi gira per la testa,
tutto ha un prezzo
Bob Dylan e i Sonic Youth
Lee Ranaldo dei Sonic Youth che rifà a modo suo "Visions of Johanna" di Bob Dylan, canzone del '66 tratta dall'ultra-leggendario "Blond on Blonde". Sono quelle robe che uno mica se le aspetta...
Aeroporto Montichiari: vince Verona
Il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Catullo spa, che continuerà a gestire l'aeroporto D'Annunzio di Montichiari. In altre parole Verona ha vinto, Brescia ha perso. Ma ovviamente per l'avvocato dei bresciani si tratta di un pareggio, o tutt'al più è colpa dell'arbitro.
Quindi la battaglia dei campanili che parlano di globalizzazione continua. Eppure il testo della concessione alla Catullo è chiaro (e pure condivisibile nella sostanza: Verona principale, Montichiari secondario, semplicemente perchè non esiste una sola ragione perchè i due vengano messi in concorrenza).
Quindi la battaglia dei campanili che parlano di globalizzazione continua. Eppure il testo della concessione alla Catullo è chiaro (e pure condivisibile nella sostanza: Verona principale, Montichiari secondario, semplicemente perchè non esiste una sola ragione perchè i due vengano messi in concorrenza).
Etichette:
aeroporto,
Alessandro Bianchi,
Brescia,
brescia e i bresciani,
bresciani,
Catullo,
D'Annunzio,
Daniele Molgora,
Fabio Bortolazzi,
Franco Tamburini,
Giovanni Miozzi,
international politics,
Montichiari,
società civile,
tutto ha un prezzo,
Verona,
Vigilio Bettinsoli
mercoledì 17 febbraio 2010
Facebook vs Edicole?
Bresciaoggi: diecimila lettori al giorno in edicola dopo 36 anni di vita, mille lettori al giorno su facebook in una settimana di vita.
Vorrà dire qualcosa?
Vorrà dire qualcosa?
C'era una volta il centro storico
In attesa del restyling la centralissima Piazza Vittoria di Brescia sta morendo. Ne parlo in un pezzo odierno su Bresciaoggi
Sullo sfondo tre problemi:
1. la perdita di posti di lavoro per le chiusure delle grandi strutture commerciali (nella fattispecie Oviesse, Standa, Limoni)
2. il degrado di una zona sottoposta allo stress da cantiere
3. l'ampiezza del problema che viene esportato a tutto il centro storico (con la trasformazione di negozi in garage ed il proliferare di zone "morte").
4. la creazione di ghetti (e la proliferazione di leghisti ricchi che affittano a prezzi da loft e poi lamentano il fatto che "ci hanno rubato il centro storico")
Un problema non solo bresciano, che merita una lucida analisi capace di andare al di là delle convenienze, ingigantito dalla mancanza di un vero piano d'azione politico reale.
Secondo un’indagine del Sunia, in Italia sarebbero circa 600 mila le abitazioni affittate a stranieri. L’85 per cento avrebbe un contratto non registrato o (più spesso) registrato a una cifra inferiore a quella pattuita.
Tutto questo genera un imponibile non dichiarato di 3 miliardi e mezzo di euro, di conseguenza le entrate mancate ogni anno per l’erario sono pari a un miliardo.
Le responsabilità non nascono oggi ma affondano le loro radici nell'ultimo ventennio amministrativo (guidato a Brescia dal centrosinistra). Ora si tratta però di farsi carico dei problemi e immaginare scenari e soluzioni.
Froci con il culo degli altri

Ennesimo smarcamento di Gianfranco Fini rispetto all'indirizzo della maggioranza. Ieri l'obiettivo erano i doppioincarichisti come il presidente della Provincia di Brescia (e sottosegretario) Daniele Molgora ed il Sindaco di Brescia (e onorevole) Adriano Paroli.
Continua così la campagna "Froci con il culo degli altri" attraverso la quale Fini dice cose da non allineato pur rimanendo (nei fatti) allineato.
Condivisibile. Anche se poi in Veneto la candidatura di Luca Zaia creerà a breve (anche grazie ai voti finiani) l'ennesimo doppio incarico, mentre Renato Brunetta ne fa addirittura una questione di principio, come se ormai il doppio ruolo sia un diritto.
Fin qui tutto bene (o quasi). In attesa che Fini ricordi anche che la politica (fortunatamente) può essere fatta anche con fatti oltre che parole.
Qui un resoconto delle attività dei doppioincarichisti.
Giornalismo, anno zero
L'iPad di Steve Jobs ha salvato il giornalismo? La lettura de La Stampa è al contempo coraggiosa, suggestiva e un po' visionaria, ma come tutte le migliori riflessioni apre nuovi scenari possibili. Più scientifico-analitica quella di Aldo Grasso sul Corriere. Sono le prime righe che leggo a proposito di "L'ultima notizia", libro di Massimo Gaggi e Marco Bardazzi.
Nel mio piccolo (tornerò sul tema dopo aver letto il libro) mi sento di dire che in questo momento i giornalisti sono come gli allenatori nelle squadre di calcio. Hanno conoscenze e competenze superiori rispetto alle attese dei dirigenti-allenatori che ragionano a breve ed esclusivamente sul risultato (tradotto in raccolta pubblicitaria). Il problema in questo caso non è di esoneri ma di valorizzazione culturale. Che rischia di essere tardiva.
Nel mio piccolo (tornerò sul tema dopo aver letto il libro) mi sento di dire che in questo momento i giornalisti sono come gli allenatori nelle squadre di calcio. Hanno conoscenze e competenze superiori rispetto alle attese dei dirigenti-allenatori che ragionano a breve ed esclusivamente sul risultato (tradotto in raccolta pubblicitaria). Il problema in questo caso non è di esoneri ma di valorizzazione culturale. Che rischia di essere tardiva.
martedì 16 febbraio 2010
La Binetti della buona notte
Dopo il post sul passaggio della Binetti dal Pd all'Udc arriva la risposta alla domanda sulla rappresentatività. Risposta sconcertante.
«Stupisce che chiedano a me di dimettermi, visto che altri 16 parlamentari hanno cambiato gruppo dall’inizio della legislatura. Il problema può esserci ma perché deve valere solo per me?»
Praticamente dopo il qualunquismo del "sono tutti uguali" la Binetti ha coniato quello del "siamo proprio tutti uguali".
No, cioè, come fai a non insultare gente così?
Anche Alessandro Gilioli ha risposto qui
«Stupisce che chiedano a me di dimettermi, visto che altri 16 parlamentari hanno cambiato gruppo dall’inizio della legislatura. Il problema può esserci ma perché deve valere solo per me?»
Praticamente dopo il qualunquismo del "sono tutti uguali" la Binetti ha coniato quello del "siamo proprio tutti uguali".
No, cioè, come fai a non insultare gente così?
Anche Alessandro Gilioli ha risposto qui
Etichette:
dimissioni,
Paola Binetti,
Pd,
politica,
Udc
C'era una volta la rappresentatività

Paola Binetti è la sedicesima eletta nelle liste bloccate (come da legge elettorale) del Pd che lascia senza porsi il minimo dubbio sulla sua rappresentatività.
Con tante belle motivazioni, ma senza porsi la sola questione interessante: quella etica che imporrebbe di lasciare il posto ai non eletti.
Interrogarsi su quanti voti portino in dote i transfughi è solo perdita di tempo.
Nella vicenda una conferma. Ad oggi il simbolo del Pd è ancora sulla sua homepage (paolabinetti.it) a dimostrazione che l'unico posto su Internet in cui le cose succedono in differita sono gli inutili siti dei politici.
Economia A B C

Come pretendere di vedere la ripresa in un Paese in cui più di un terzo delle persone non sa leggere il proprio estratto conto bancario?
lunedì 15 febbraio 2010
Google colleziona socialdisastri, ma dorme sonni tranquilli

Il celeberrimo BigG rischia di perdersi in un bicchier d'acqua e sviluppare una sorta di sindrome da social network. Nonostante i vantaggi acquisiti.
La rincorsa è partita da tempo, ma per ora la vocazione social di Google sembra essere solo quella ai disastri. Anche se le armi sono affilate e le possibilità di investimento importanti.
Partiamo dai sonni tranquilli.
Per ora dalle sfide rimangono defilati gli editori dei media tradizionali. Sarà così, credo, fino a che questi non capiranno che i loro brand, spesso fortissimi fuori dalla rete, non rappresentano un valore altrettanto grande una volta sbarcati nel mare magnum di internet. In tal senso le imprese editoriali tradizionali dovrebbero iniziare a studiare cosa funziona sulla rete per anticipare, magari in un prossimo futuro, operazioni come l'acquisizione di Aardvark da parte di Google.
In altre parole si tratta di acquisire credibilità sulla rete facendo propri servizi strategici e dal potenziale di crescita interessante. Molto più che interrogarsi su come veicolare i propri contenuti (spesso di altissima qualità) su un nuovo media (che in realtà tende ad imporre dinamiche proprie nella fruizione di contenuti).
ed ora veniamo invece ai piccoli grandi incubi quotidiani di BigG
Prendo spunto dalla rubrica di Mantellini su Punto Informatico che evidenzia come a Google con i social network non hanno mai avuto troppa fortuna. Da Orkut a Jaiku, fino al recentissimo Google Wave, progetti e acquisizioni varie nel campo delle reti sociali, dalle parti di Mountain View, quasi mai hanno raggiunto i risultati attesi.
Buzz è solo l'ultimo esempio. Nel frattempo si scopre da San Francisco Chronicle che Facebook ha superato Google per diventare la massima fonte di traffico per alcuni portali principali (cit. De Biase).
E' il successo dei social search engine, che impongono una fruizione dei contenuti diversa da prima, più comunitaria e ragionata, a cui Google cerca ora di porre rimedio con Aardvark, un servizio che consente di porre un quesito e ottenere una risposta dagli amici e dagli amici degli amici. L'ennesimo tentativo di riposizionamento social.
Mi limito a due considerazioni
1. nella vita avere una illuminazione geniale è tanto, la seconda è quasi impossibile. dalla sua nascita ad oggi internet ha mostrato una tendenza democratica a vanificare, nel lungo periodo, i tentativi di egemonia. in questo senso la strategia di consolidamento di google diventa, irrimediabilmente, tempo perso.
2. se ci si pone invece l'obiettivo di consolidare attività editoriali nei nuovi media come nei media tradizionali è forse tempo che i due mondi (a tutti i livelli, non solo ai vertici di Newscorp-Myspace) inizino a sporcarsi le mani investendo reciprocamente gli uni negli altri creando moderne aziende di contenuti e diffusione degli stessi che superino il consolidato dualismo tra nuovi e vecchi media.
Etichette:
Aardvark,
acquisizioni,
aziende,
cult,
editori,
essere 2.0,
Facebook,
giornalismi,
Google,
Google Buzz,
Google Wave,
marketing,
new media,
old media,
quel che mi gira per la testa,
social network,
strategie,
tutto ha un prezzo,
Twitter,
web
Young Forever
Una perla firmata Jay-Z, solo per il mercato europeo, di una delle canzoni più coverizzate (almeno 8 le versioni conosciute oltre all'originale) della storia: Forever Young degli Alphaville (1984).
La linea della paura
Ecco l'atteggiamento, secondo uno studio dell'Osservatorio di Pavia, dei media italiani nei confronti dei reati.
La linea rossa mostra il numero di notizie relative agli atti criminosi, la linea blu descrive l'andamento reale dei crimini, mentre la linea gialla mostra la percezione degli stessi da parte degli italiani. Potremmo ribattezzaarla: linea della paura.
Trovato qui attraverso la pagina facebook di Informare per resistere.
Aeroporto, Montichiari al bivio

Mentre si fanno progetti europei i campanili continuano a litigare e ognuno tira acqua al suo mulino. E domani c'è la sentenza del Consiglio di Stato...
Etichette:
aeroporto,
Alessandro Bianchi,
Brescia,
brescia e i bresciani,
bresciani,
Catullo,
D'Annunzio,
Daniele Molgora,
Fabio Bortolazzi,
Franco Tamburini,
Giovanni Miozzi,
international politics,
Montichiari,
società civile,
tutto ha un prezzo,
Verona,
Vigilio Bettinsoli
domenica 14 febbraio 2010
Facce da culo
Ogni tanto beppegrillo.it, il blog votato come "blog andato a puttane" alla blogfest 2009, ha ancora dei sussulti anche condivisibili
A Milano c'è stato il Far West. In via Padova, a due passi da piazzale Loreto, a poche fermate di metropolitana dal centro, sono avvenuti nell'ordine: una rissa tra immigrati, un omicidio, un ferito, decine di auto ribaltate, locali distrutti, un corteo di nordafricani che ha seminato il terrore tra i passanti al grido di "Allah akbar". La colpa è della sinistra buonista, secondo il centrodestra che governa Milano da 15 anni. Più a sud in Campania, ci sono i Casalesi, la Camorra, l'illegalità diffusa. Un altro Far West con rifiuti tossici, discariche abusive, ecomafie. La colpa è del centrodestra colluso, secondo il centrosinistra che governa la Campania da 15 anni. Tutto si può dire di questi politici, ma non che gli manchi la faccia da culo.
A Milano c'è stato il Far West. In via Padova, a due passi da piazzale Loreto, a poche fermate di metropolitana dal centro, sono avvenuti nell'ordine: una rissa tra immigrati, un omicidio, un ferito, decine di auto ribaltate, locali distrutti, un corteo di nordafricani che ha seminato il terrore tra i passanti al grido di "Allah akbar". La colpa è della sinistra buonista, secondo il centrodestra che governa Milano da 15 anni. Più a sud in Campania, ci sono i Casalesi, la Camorra, l'illegalità diffusa. Un altro Far West con rifiuti tossici, discariche abusive, ecomafie. La colpa è del centrodestra colluso, secondo il centrosinistra che governa la Campania da 15 anni. Tutto si può dire di questi politici, ma non che gli manchi la faccia da culo.
Etichette:
ambiente amp; energia,
Beppe Grillo,
blog,
Camorra,
Campania,
Casalesi,
centrodestra,
centrosinistra,
discariche,
ecomafie,
Far West,
illegalità,
immigrati,
Milano,
piazzale Loreto,
rifiuti,
rifiuti tossici,
società civile,
via Padova
L'ennesima Vergogna

Lettera aperta al presidente Berlusconi da albanianews.it
Siamo profondamente dispiaciuti e addolorati che il Premier del paese in cui viviamo e aspiriamo a diventarne pieni cittadini, dimostri un atteggiamento altamente offensivo nei confronti del nostro paese di origine e dia un immagine cosi arretrata dell’Italia. Chiediamo una rettifica e scuse formali a tutte le donne albanesi che vivono e lavorano in Italia.
Etichette:
Albania,
albanianews.it,
international politics,
lettera aperta,
ragazze,
Sali Berisha,
Silvio Berlusconi,
società civile,
uncategorized
Par condicio tra fascisti di colori diversi

L'Italia si interroga sull'applicazione della par condicio, senza che nessuno dica (così, per ricordarlo) la banalità che quella legge è solo la famosa "toppa che è peggio del buco", ovvero il conflitto d'interessi.
Intanto Renata Polverini applica a modo suo la par condicio: dopo aver candidato il fratello dell'ultras laziale Gabriele Sandri (quello ucciso in autogrill) e "avendo messo a rischio in questo modo i voti dei romanisti, Polverini ha deciso di aggiungere in lista anche l’ultras giallorosso Zappavigna".
Ne riferisce qui Alessandro Gilioli.
sabato 13 febbraio 2010
Mai mettersi contro un camuno
Milko Pennisi avrebbe dovuto saperlo. E invece si è fatto incastrare da Maurizio Basso, titolare dell'immobiliare Style. Complimenti.
Avatar
Carino. Mi ha fatto venir voglia di vedere Alice in Wonderland per vedermi il grande Johnny Deep in 3D.
La morale di questo film è che una donna ti perdona solo se ti ripresenti con un uccello più grosso (copyright Alberto Armanini)
La morale di questo film è che una donna ti perdona solo se ti ripresenti con un uccello più grosso (copyright Alberto Armanini)
La Cina censura, ma anche Facebook non scherza

Stando alle ultime statistiche sulle iscrizioni sembra che la campagna di censura del Governo cinese sui social network stia ottenendo i primi successi. In crescita servizi come Kaixin (la versione gialla di Facebook), Youku e la messaggistica istantanea di QQ.
In Italia intanto continua la censura di Facebook contro i blog sgraditi come Muro di Cani, che al contrario di Nonleggerequestoblog dopo essere stato cancellato (alla maniera di FB ovvero senza uno straccio di riga di motivazione) preferisce starsene alla larga.
Etichette:
bloggando,
censura,
Cina,
comunisti,
essere 2.0,
Facebook,
Governo,
international politics,
iscrizioni,
kaixin,
Muro di Cani,
Non leggere questo blog,
oppressione,
QQ,
social network,
società civile,
Youku
No Nuke in salsa padana (2)

Anche Il Corriere della sera oggi si dedica al curioso caso del nuclearismo romano del centrodestra che non corrisponde ai programmi (o per lo meno agli intenti espressi a poche settimane dal voto) dei candidati Pdl alle regionali, di cui ho parlato in questo blog ieri.
Solo un appunto. Non si tratta a mio avviso, come stigmatizzato dal Corriere di una trappola del federalismo, ma di comoda improvvisazione elettorale non supportata da un programma di ampio respiro.
E una perla. Giancarlo Galan (Lega, ex presidente del Veneto), che ribadisce il suo convinto nuclearismo (è al contempo coerente e non candidato), con una battuta d'autore: "Vedo tornare il male del localismo". Lo stesso, insomma, che ha decretato il successo suo e del suo partito.
venerdì 12 febbraio 2010
Quando il Social diventò Anti-Social
L'uscita di Google Buzz, il nuovo servizio strumento di social network e microblogging, ha destato non poche polemiche sull'utilizzo disinvolto della privacy. Oltre ad altre considerazioni critiche da parte degli utenti di Twitter (uno dei social network che andrebbero integrati).
Su Social Media Today Laurent Francois l'ha definito senza mezzi termini "furto della proprietà sociale", sottolineando che "In termini di fiducia e di etica, è la cosa peggiore che si possa fare".
Il direttore di Nova (Il Sole 24 Ore), Luca De Biase, sul suo blog ha tratto la logica conclusione che "chi accetta di partecipare ai social network deve sapere che alle piattaforme non importa molto della privacy, o meglio della libertà di parola e di silenzio degli utenti". Mettendo Google Buzz sullo stesso piano di Facebook, che qualche settimana fa ha indotto molti utenti a trasformare in informazioni pubbliche quelle che in precedenza erano riservate agli amici. Di fatto lo stesso
Nel frattempo MySpace continua la sua agonia, non capendo che i social network vanno pensati come Luttazzi insegnava ovvero in forma semplificata "per venire incontro alle vostre facoltà mentali". La piattaforma acquistata dalla NewsCorp di Rupert Murdoch del resto mi sembra rispetto al mondo social quello che erano i siti Internet del freeweb prima del 2001, ovvero prima dei blog. Troppo codice, qualche complicazione, pochissima condivisione e, inevitabilmente, una limitatissima possibilità di integrazione con gli altri sistemi (nulla di più anti-social). In questo senso condivido la tesi di Massimo Mantellini sulla scelta inevitabile di un SN preferito, che lui chiama monotasking sociale. Per dirla con Niklas Luhmann è tempo di ridurre la complessità (e direi anche di andare a dormire).
Su Social Media Today Laurent Francois l'ha definito senza mezzi termini "furto della proprietà sociale", sottolineando che "In termini di fiducia e di etica, è la cosa peggiore che si possa fare".
Il direttore di Nova (Il Sole 24 Ore), Luca De Biase, sul suo blog ha tratto la logica conclusione che "chi accetta di partecipare ai social network deve sapere che alle piattaforme non importa molto della privacy, o meglio della libertà di parola e di silenzio degli utenti". Mettendo Google Buzz sullo stesso piano di Facebook, che qualche settimana fa ha indotto molti utenti a trasformare in informazioni pubbliche quelle che in precedenza erano riservate agli amici. Di fatto lo stesso
Nel frattempo MySpace continua la sua agonia, non capendo che i social network vanno pensati come Luttazzi insegnava ovvero in forma semplificata "per venire incontro alle vostre facoltà mentali". La piattaforma acquistata dalla NewsCorp di Rupert Murdoch del resto mi sembra rispetto al mondo social quello che erano i siti Internet del freeweb prima del 2001, ovvero prima dei blog. Troppo codice, qualche complicazione, pochissima condivisione e, inevitabilmente, una limitatissima possibilità di integrazione con gli altri sistemi (nulla di più anti-social). In questo senso condivido la tesi di Massimo Mantellini sulla scelta inevitabile di un SN preferito, che lui chiama monotasking sociale. Per dirla con Niklas Luhmann è tempo di ridurre la complessità (e direi anche di andare a dormire).
Etichette:
blog,
bloggando,
essere 2.0,
Facebook,
Gmail,
Google Buzz,
Il Sole 24 Ore,
Luca de Biase,
Myspace,
Nova,
privacy,
Rupert Murdoch,
social network,
Twitter,
Van Natta
Fuhrerbook
Beh, a volte Hitler è pure condivisibile. Ecco una circostanziata critica alle disfunzioni di Facebook.
Etichette:
Adolf Hitler,
bazzecole,
cult,
Facebook,
video
Intermezzo comico

Guardate cosa scrive la gente sulla bacheca di Milko Pennisi, in manette per concussione in flagranza di reato: preso con 5mila euro in un pacchetto di sigarette (dai era solo uno che faceva il tangentista nel 2010 alla maniera del 1990) ovvero la riedizione tangentista made in Berlusconia della Milano da Bere.
Il mio podio:
1. Non far cadere la saponetta
2. Nega tutto e accusa le toghe rosse
3. Fondatore del Circolo culturale Voltaire? Mi dispiace per Voltaire.
e anche: E' prorogato il vigente programma sperimentale di educazione continua in medicina fino e non oltre il 31 dicembre 2007 acquistare cialis generico. (ah, no, questo era spam datato di natale 2007)
Tra le dichiarazioni invece segnalo quella di De Corato. «Tangentopoli è stato un fenomeno molto più complesso - ha ricordato De Corato, che allora sedeva come consigliere comunale del Msi nei banchi dell'opposizione - qui siamo di fronte a un episodio su cui la magistratura farà chiarezza». In cui manca solo la parola "mariuolo".
trovato qui
Addio Mr. Frisbee

Oggi è morto questo signore (aveva 90 anni). Si chiama Fred Morrison ed ha inventato il frisbee. Mi spiace non averlo conosciuto, non tanto per l'invenzione in sè, quanto per il fatto che la storia vuole che il giovane Fred abbia creato il gioco nel '37, durante una festa, lanciando alla fidanzata prima il coperchio di una lattina e poi una teglia da forno. Ed inventando così al contempo il litigio domestico con lancio di utensili.
Il Pdl vuole il nucleare, anzi no

Beh, alla fine ha ragione Pippo Civati: se il Pdl dovesse vincere in tutte le Regioni, avremmo sconfitto il nucleare di Berlusconi e Scajola.
Dopo Formigoni per la Lombardia, Palese per la Puglia e Zaia per il Veneto, anche Alemanno e Polverini hanno detto di no al nucleare nel Lazio.
Etichette:
ambiente amp; energia,
Claudio Scajola,
Gianni Alemanno,
lazio,
Lombardia,
Luca Zaia,
nucleare,
Pdl,
Pippo Civati,
Puglia,
Renata Polverini,
Roberto Formigoni,
Rocco Palese,
Silvio Berlusconi,
Veneto
Per fidanzate oppressive c'è il teletrasporto
Ecco l'invenzione della birra Andes per permettervi di stare di più al bar con gli amici. Grazie al teletrasporto potrete rassicurare la vostra fidanzata!!
trovato qui da Ninja Marketing
trovato qui da Ninja Marketing
Etichette:
Andes,
bar,
bazzecole,
birra,
bloggando,
fidanzate,
marketing,
pub,
pubblicità,
teletrasporto,
video
Fini e Luxuria alleati?

Il sonno della ragione genera convergenze. Stando ai si dice e ai giri di valzer presto potremmo anche vedere Vladimir Luxuria e Gianfranco Fini insieme. Magari in Parlamento, non sull'Isola dei famosi (che poi non fa molta differenza).
Calcio e politica. Questione di metodo
Purtroppo non stupiscono più articoli come l'odierno La politica nel pallone pubblicato oggi da Il Tempo, in cui si dice con tutta chiarezza della strumentalizzazione politica del calcio in atto ormai da più di un decennio (e oltre).
Sia chiaro, il calcio non è mai stato realmente autonomo (ma quale settore economico funzionante e pesante, in Italia, lo è). Ma dal 2000 in poi (ovvero dallo scoppio della "bolla" che venne facilmente sintetizzata con le plusvalenze facili) il calcio ha dovuto chiedere esplicitamente aiuto alla politica. Con tutti i rischi (moltiplicati dalla popolarità) correlati.
Abbiamo benaltri problemi, è vero. Ma questo è uno dei tanti fronti da rendere autonomi rispetto alla rapacità della politica, in un'era in cui lo statalismo è tornato sommando il peggio del pubblico al peggio del privato (indebitato e quindi in Crisi).
Sia chiaro, il calcio non è mai stato realmente autonomo (ma quale settore economico funzionante e pesante, in Italia, lo è). Ma dal 2000 in poi (ovvero dallo scoppio della "bolla" che venne facilmente sintetizzata con le plusvalenze facili) il calcio ha dovuto chiedere esplicitamente aiuto alla politica. Con tutti i rischi (moltiplicati dalla popolarità) correlati.
Abbiamo benaltri problemi, è vero. Ma questo è uno dei tanti fronti da rendere autonomi rispetto alla rapacità della politica, in un'era in cui lo statalismo è tornato sommando il peggio del pubblico al peggio del privato (indebitato e quindi in Crisi).
giovedì 11 febbraio 2010
"SentirsiDire". Sei indipendente? C'è la censura

«Sentirsidire», il film del bresciano Giuseppe Lazzari, in gran parte girato proprio a Brescia, è incappato nelle maglie della censura.
Il trailer nelle ultime settimane ha ottenuto il record assoluto di visualizzazioni YouTube: 270 mila in pochi mesi, molto di più di Checco Zalone con «Cado dalle nubi» (180 mila).
In una scena si assiste ad una iniziazione sessuale, in un'altra ad un abuso. L'opinione di Nino Dolfo, critico cinematografico di Bresciaoggi è che tutto rientri nei termini dell'allusione ed entro la soglia del pudore. Siamo molto lontani dagli eccessi di «Albakiara», tanto per fare un esempio, per non parlare delle volgarità sdoganate dei film di Natale.
Forse, e qualcuno me lo ha fatto intuire, la Commissione è pilotata dalle grosse produzioni e la mia è una produzione indipendente. Non ho richiesto i fondi del Ministero, il film è finanziato da fondi privati, senza finanziamento del Fus e ovviamente non ho un canale preferenziale nella lobby del cinema a Roma che mi permette di avere forza e argomentazioni importanti nel momento in cui si deve affrontare un problema di censura. Parole dell'autore, che peraltro nel film ha fatto recitare anche i figli.
Italia, ai confini dell'Europa
Il berlusconismo è regola.
Più di tutto ci deve preoccupare l'indifferenza reciproca fra noi e il resto d'Europa.
Su Piovono Rane trovate la traduzione.
Più di tutto ci deve preoccupare l'indifferenza reciproca fra noi e il resto d'Europa.
Su Piovono Rane trovate la traduzione.
Etichette:
Alessandro Gilioli,
berlusconismo,
Europa,
Francia,
indifferenza,
international politics,
Italia,
LIberation,
Piovono Rane,
Silvio Berlusconi,
società civile
Le elezioni ai tempi di Wiki
Internet è equidistante semplicemente perchè non si è mai posto il problema dell'equidistanza. Essendo di tutti. Ecco infatti come affronta il tema elezioni Wikipedia e come lo fa invece Il Sole 24 Ore, che di fatto si limita a citare solo tre candidature alla presidenza (e la presenza di Pezzotta conferma che il metodo usato è puramente arbitrario-primorepubblichino).
Benci Svenga in diretta
Cosa non si farebbe per andare su youtube da protagonisti.
Ecco quello che è successo una settimana fa al mio nuovo caposervizio Marco Bencivenga (gli avevano comunicato da poco che lunedì sarei tornato dalle ferie e, sì, ero passato in cronaca).
Ecco quello che è successo una settimana fa al mio nuovo caposervizio Marco Bencivenga (gli avevano comunicato da poco che lunedì sarei tornato dalle ferie e, sì, ero passato in cronaca).
mercoledì 10 febbraio 2010
Dell'Utri fa outing

Per chi avesse voglia di leggerlo, sul Fatto Quotidiano oggi Dell'Utri ha fatto outing in una intervista. Io aspetto le querele e le smentite. Nel frattempo registro la candida ammissione di uso strumentale della politica e dei suoi privilegi a fini giudiziari.
Per chi non avesse voglia di leggerlo la sostanza è questa "Io sono un politico per legittima difesa, a me della politica non frega niente. Mi difendo con la politica, sono costretto. Mi candidai alle elezioni del 1996 per proteggermi. Infatti subito dopo è arrivato il mandato d'arresto". Che, per chiudere la storia, fu respinto dalla Camera (sì, era iniziata la Seconda Repubblica, ma si comportava come la Prima). Leggete, leggete. Ha detto proprio così. Testuali parole
Etichette:
bazzecole,
Camera dei deputati,
elezioni 1996,
Il Fatto Quotidiano,
immunità parlamentare,
legittima difesa,
mafia,
Marcello Dell'Utri,
outing,
società civile
Internet sicuro interessa poco, in compenso si può giocare allo stupratore
Ieri era la giornata europea per la sicurezza in Internet, con particolare riguardo ai minori. Ma fondamentalmente la cosa non interessava a nessuno. Perchè di Internet e minori è bello parlarne solo quando si può fare un po' di sano sensazionalismo.
Nel frattempo i ragazzini scaricano indisturbati il "fu" Rapelay, il gioco dello stupratore, nella originale versione manga Itazura Gokuaku.
Nonostante tutto questo, anche in questi temi di nicchia, è difficile essere modesti se si è nati bresciani.
Nel frattempo i ragazzini scaricano indisturbati il "fu" Rapelay, il gioco dello stupratore, nella originale versione manga Itazura Gokuaku.
Nonostante tutto questo, anche in questi temi di nicchia, è difficile essere modesti se si è nati bresciani.
Francesco Renga "firma" il nuovo locale al Crystal Palace

Ecco le mie succulente anticipazioni di oggi su Bresciaoggi.it
Si chiamerà Crystall Le Club. Aprirà all'interno del Crystal Palace (ma non si dovrà entrare nel palazzo di vetro per accedervi). Non ho ancora ben capito che cosa sarà. Per ora si sa solo questo: musica dal vivo su uno dei due piani (il riferimento è soprattutto ai piano bar) e le serate di alcuni deejay di fama. L'obiettivo dichiarato è quello di arrivare ad una partnership con il Pineta di Milano Marittima. L'intento è quello di lanciare un locale che attiri una clientela anche extrabresciana, un nome riconosciuto.
Non una discoteca ma un locale prestigioso che faccia della ristorazione uno dei motivi di richiamo, puntando su serate diversificate che colgano diverse tipologie di clientela (il target pare essere un generico over 18, anche se il modello che va delineandosi dovrebbe avere il suo seguito più importante nella fascia più vicina ai trenta ed oltre).
Sarà un successo? Ai posteri l'ardua sentenza...
Etichette:
Alberto Volpi,
bar,
bazzecole,
Brescia,
Brescia 2,
brescia e i bresciani,
BresciaDue,
bresciani,
Crystal Palace,
Crystall Le Club,
Dante Fontana,
disco pub,
discoteche,
Francesco Renga,
gente della notte,
locali,
ristoranti,
Stefano Renga
martedì 9 febbraio 2010
Pubblicità
Ecco, questo è uno di quei casi in cui io invidio la gente. Io sono uno che invidia i cervelli. E penso: vorrei essere quello che l'ha pensata, sta cosa.
domenica 7 febbraio 2010
Morgan, Man on the moon

Morgan a Brescia si è rifiutato di iniziare il concerto in presenza dei fotografi. Non so il perchè. E sinceramente mi interessa poco. Di fatto il personaggio continua a far discutere giostrando il caso che lo riguarda con acuta, a volte pretestuosa, intelligenza.
Perchè mai dovrei schierarmi pro o contro Morgan? Dire la mia? Prendere sul serio l'esclusione da Sanremo che genererà serissimi utili dalla vendita e dai download della nuova canzone? O immaginare piuttosto che ci sia dietro un disegno premeditato di amplificazione mediatica da sfruttare commercialmente?
Tutto quello che accade nello showbusiness ai tempi dei reality show è ormai pura autoreferenzialità. Tutto ciò che vediamo prende la forma delle parole, viene amplificato dall'audience, entra in una enorme discussione collettiva su Internet, perde i confini della realtà e finisce in una zona d'ombra tra realismo e finzione. Come nella vita del geniale Andy Kaufman, portata sul grande schermo da un immenso Jim Carrey in Man on the moon.
Trovo assai più interessante capire il meccanismo che schierarmi. Perchè fino a che potremo capire il metodo la realtà manterrà una sua dignità. Per dirla con Baudrillard: il delitto non sarà perfetto fino a che potremo parlarne e conservare il senso di ciò che è reale e ciò che è finzione.
Etichette:
Andy Kauffman,
bazzecole,
Bluvertigo,
Brescia,
cocaina,
concerto,
Crack,
fotografi,
fumare,
Il delitto perfetto,
Jean Baudrillard,
Jim Carrey,
Man on the Moon,
Morgan,
società civile
Berlusconi = PIU' TASSE
Per un attimo proviamo a far finta che non esiste la pressione dei mass media. Quelli che nel periodo del Governo Prodi enfatizzavano ogni giorno che eravamo di fronte al Governo delle tasse che metteva le mani nelle tasche degli italiani in ogni modo possibile.
Stando ai dati di Bankitalia: il Centrosinistra, a parità di tempo di governo, ha dato agli imprenditori più sgravi del Centrodestra.
L'allarme è forse un altro. Il cambio di punto di vista e di prospettiva dell'opinione pubblica. Un tempo Agnelli sosteneva che certe riforme era meglio farle con il consenso della sinistra, perchè strumentalmente gli operai (i sindacati) avrebbero accettato. Era un tempo in cui il lavoro era la priorità, la regola, e la libera iniziativa imprenditoriale era lo strumento economico che garantiva la democraticità del sistema, oltre che la distribuzione della ricchezza.
Oggi si parte da un'opinione pubblica che considera l'imprenditorialità la regola ed il fattore lavoro una condizione imposta a chi non è emerso affrancandosi privatamente. E in quest'ottica, evidentemente, è meglio che gli aumenti delle tasse le faccia il centrodestra classista ed ultraconservatore che il centrosinistra (per il quale in realtà non ho una definizione univoca).
Stando ai dati di Bankitalia: il Centrosinistra, a parità di tempo di governo, ha dato agli imprenditori più sgravi del Centrodestra.
L'allarme è forse un altro. Il cambio di punto di vista e di prospettiva dell'opinione pubblica. Un tempo Agnelli sosteneva che certe riforme era meglio farle con il consenso della sinistra, perchè strumentalmente gli operai (i sindacati) avrebbero accettato. Era un tempo in cui il lavoro era la priorità, la regola, e la libera iniziativa imprenditoriale era lo strumento economico che garantiva la democraticità del sistema, oltre che la distribuzione della ricchezza.
Oggi si parte da un'opinione pubblica che considera l'imprenditorialità la regola ed il fattore lavoro una condizione imposta a chi non è emerso affrancandosi privatamente. E in quest'ottica, evidentemente, è meglio che gli aumenti delle tasse le faccia il centrodestra classista ed ultraconservatore che il centrosinistra (per il quale in realtà non ho una definizione univoca).
Etichette:
Bankitalia,
centrodestra,
centrosinistra,
Gianni Agnelli,
Governo,
imprenditori,
lavoro,
mercati,
Romano Prodi,
Silvio Berlusconi,
società civile
Lo sport non è un diritto
Perchè mai le strutture sportive dovrebbero essere una priorità
per un bilancio comunale?
Personalmente non ho mai apprezzato le amministrazioni troppo attive nel voler garantire a tutti i costi una "casa" alle società sportive. Innanzitutto perchè non posso fare a meno di vedere un secondo fine di facile propaganda elettorale. Secondariamente perchè credo che in un paese in cui il fitness muove un giro d'affari da 5,5 miliardi di euro sia tempo di trovare un modello di business compatibile agli sport di squadra.
per un bilancio comunale?
Personalmente non ho mai apprezzato le amministrazioni troppo attive nel voler garantire a tutti i costi una "casa" alle società sportive. Innanzitutto perchè non posso fare a meno di vedere un secondo fine di facile propaganda elettorale. Secondariamente perchè credo che in un paese in cui il fitness muove un giro d'affari da 5,5 miliardi di euro sia tempo di trovare un modello di business compatibile agli sport di squadra.
mercoledì 3 febbraio 2010
Non nominare il padrone invano

Esilarante sottigliezza sul Manifesto di oggi. A pagina 12 la recensione di Alberto Burgio su "L'Innse che c'è", un libro che parla del caso Innse che ha tenuto banco quest'estate.
Ma come per incanto Burgio omette dalla sua recensione il nome di Attilio Camozzi, ovvero l'imprenditore bresciano che è intervenuto a salvare la fabbrica (non un filantropo, ma un uomo a caccia di valore aggiunto ai propri business, sia chiaro). Semplicemente i Camozzi per il Manifesto sono innominabili, pur rientrando nella categoria "padrone vero, che non intende smantellare la fabbrica, ma farla funzionare sfruttandone il lavoro".
Con un po' di rassegnazione apprendo che per Il Manifesto gli imprenditori, nel 2010, sono sempre brutti, sporchi e cattivi. Come il rottamaio Silvano Genta amico del leghista Roberto Castelli, che al contrario viene nominato con tanto di apprezzamenti.
Si alza un Polverini e spostano Saglia

Tempo di calciomercato e non solo. I duri e puri de "La Destra", capito ormai che il Pdl è più a destra di loro, si sono rassegnati e hanno barattato un posto nel Governo. Entreranno come moderati (dopo l'opposizione tutta ideologica fatta nella campagna elettorale alle Politiche). Daniela Santanchè (nella foto mentre espone i suoi argomenti all'onorevole Gasparri) diventerà infatti sottosegretario allo Sviluppo economico. In cambio La Destra sosterrà la candidatura di Renata Polverini nel Lazio.
A farne le spese il sottosegretario bresciano Stefano Saglia, che passerà dallo Sviluppo Economico a fare il sottosegretario al Welfare. Reo di aver risolto nell'ultimo anno la questione Ideal Standard nel miglior modo possibile e di aver pianificato per il 2010 una serie di misure che erano addirittura convincenti anche per chi di destra non è. Ma si sa, meglio non eccellere per attivismo di questi tempi.
Un peccato che una produttiva attività di Governo sia messa in secondo piano, sacrificata sull'altare delle convenienze politiche elettorali di stagione. Intanto buon lavoro al sottosegretario bresciano.
Etichette:
bazzecole,
Daniela Santanchè,
elezioni Politiche,
elezioni Regionali,
Governo,
La Destra,
lazio,
Pdl,
Renata Polverini,
sottosegretari,
Stefano Saglia
martedì 2 febbraio 2010
iMussolini, perchè?

Le polemiche su iMussolini proprio non le ho capite. L'applicazione è al primo posto nelle classifiche di vendita dell'App Store in Italiano. Il tipo si è fatto un sacco di soldi. Io tempo fa acquistai "Mussolini giornalista". Un lucido esempio di come negli anni '10 (100 anni fa per chi non collega immediatamente) si poteva fare del giornalismo di propaganda. L'ho letto, l'ho sottolineato. Ho cercato di coglierne aspetti di classicità (ovvero ancora validi), ponendo gli altri in una prospettiva storica. Poi l'ho chiuso e l'ho rimesso in libreria. Ma forse con un eBook non è la stessa cosa...
Terry? Un dilettante. Ecco le leggende sessuali sui calciatori italiani

Tiene banco il caso Terry.
Ma il calcio di casa nostra, in questo, è avanti anni luce. John Terry, giocatore del Chelsea e capitano dell'Inghilterra, sposato e padre di due figli, è finito nella bufera per la relazione extraconiugale con Vanessa Perroncel. Lei è la fidanzata di un compagno in nazionale ed ex compagno di squadra di Terry, Wayne Bridge. La moglie Toni Poole saputa della relazione dai tabloid ha preso i loro due figli e, bontà sua, se ne è andata a Dubai.
Ecco invece alcune storie raccattate qua e là sulla rete a proposito di curiosità sui calciatori italiani...
Jugovic e Grandoni lasciarono la Lazio dopo essere visti da Mancini in atteggiamenti intimi
Zebina fece da copertura a Candela in un incidente d'auto perchè vicino a lui c'era la moglie di Montella
Al Cagliari dei tempi d'oro (semifinale di Coppa Uefa) Cellino cacciò via dalla squadra Niccolò Napoli e Mario Ielpo perchè dedicavano troppe "attenzioni" a sua moglie
Aldo Serena e Nicola Berti ai tempi dell'Inter di Trapattoni avevano una relazione. Successivamente il buon Aldo si rifarà con una storia di 9 anni con Luisa Corna, che in seguito dichiarerà "uno dei miei ex storici era bisessuale".
Tino Asprilla del Parma mandò la moglie e la figlia in Colombia dichiarando che lo faceva per il loro bene visto che a Parma faceva freddo e nel mentre si scopava la pornostar Petra e destò scandalo. Quando la cosa venne alla luce il Guerin Sportivo pubblicò una vignetta con il disegno di una porta chiusa e le scritte: "Casa Asprilla" - "Porno subito".
Ciò che invece viene attribuito alla moglie di Baresi a cui Yahoo! Answer ha dedicato questo frequentatissimo thread è ormai leggenda... non si è mai capito però se il figlio (non esattamente di razza caucasica) sia di Gullit o di Rjjakkard. Non tutti sanno invece che il tecnico Galeone sosteneva che contro le sue squadre il capitano del Milan non giocava mai al 100% soffrendo di sudditanza psicologica nei suoi confronti a causa di una sua relazione con la di lui moglie...
A Gianluca Vialli sono attribuite invece due perle: Simona Ventura e Alba Parietti (quest'ultima durante i mondiali di calcio Italia '90). Ma la migliore lo vede nel ruolo di guardone. Beppe Dossena alla Samp pare fosse amante della moglie di Mancini. Una sera chiese a Vialli la casa dicendo "Devo vedermi con una". Vialli gli prestò la casa e quella sera disse al Mancio "Dai, andiamo a vedere chi si fa beppe...". Successivamente il Mancio mise l'aut aut e Dossena andò via dalla Samp.
Alcuni calciatori di cui si narrano avventure gay: Rafael Martin Vazquez (Torino, Real Madrid), Dino Baggio (Torino, Juve, Parma e altre amico del precedente), Luca Fusi (Torino, Napoli, Juventus, amico del precedente), Vladimir Jugovic (Samp, Lazio, Juventus), Glenn Peter Stromberg (Atalanta, pare che al suo arrivo a Bergamo si portò il convivente svedese. Peraltro la cosa venne utilizzata nel filme "Mezzo destro, mezzo sinistro" con il calciatore danese gay Kekkunen), Aldo Serena (ha giocato in troppe squadre, fra cui Torino, Juve, Milan, Inter), Nicola Berti (Inter, amico del precedente), Giampietro Boniperti (Juventus, calciatore e presidente, soprannominato Marisa).
Alcune leggende pre-anni '90: Silvano Marangon (campione d'Italia con il Verona) veniva spesso cacciato dalle squadre in cui giocava perchè aveva l'abitudine di puntare tutte le mogli dei compagni. A Brescia a fine anni '80 il portiere Roberto Aliboni avrebbe avuto una relazione con la moglie di Zoratto. Il mitico Gigi Radice pare ebbe una relazione con la moglie del portiere "Giaguaro" Castellini.
qui alcune fra le migliori e qui tante altre
e sono sicuro che ne ho dimenticate un sacco...
Iscriviti a:
Post (Atom)