
Altra giornata intensa ieri nel mondo del lavoro bresciano. Da registrare l'ennesimo attrito tra i meccanici della Fim Cisl e della Fiom Cgil. Le assemblee unitarie nelle fabbriche sono già saltate.
«Nello svolgimento delle prime assemblee calendarizzate unitariamente, in questi giorni relative al tema accordo Mirafiori, alcuni operatori della Fim sono stati oggetto di provocazioni e minacce che non hanno permesso agli stessi l'esposizione delle nostre posizioni». Per questo si considera «non più attuabile un percorso di assemblee unitarie, che potrà essere ripreso qualora i principi fondamentali di libertà di espressione saranno garantiti consentendo il ripristino delle fondamentali regole democratiche, a scapito di una corretta informazione che consenta alle persone di formarsi una opinione consapevole sui fatti». Lapidaria la replica del segretario Cgil Damiano Galletti, impegnato ieri nel direttivo della sua organizzazione: «Stupefacente che la Fim si tiri indietro dopo due anni a fronte di discussioni accese. Prendere l'occasione per interrompere le assemblee è un fatto grave: ci sono state critiche da parte dei lavoratori, ma parlare di minacce è pretestuoso e fuori luogo».
Ieri la Cgil era anche impegnata nel direttivo che ha sancito il sostegno allo sciopero Fiom del 28 gennaio. Tra i temi più interessanti della relazione del segretario Damiano Galletti c'è la legittima domanda sul piano d'attuazione degli investimenti promessi da Fiat.
Su Mirafiori l'idea è chiara: «la metà dei lavoratori ha detto che i diritti non sono merce di scambio e che le condizioni del lavoro non possono ulteriormente peggiorare». Con una domanda chiara: «Quello che si sa è che a distanza di oramai un anno dal lancio di Fabbrica Italia quel piano - che prevedeva investimenti per 20 miliardi di euro in Italia entro il 2014 - è fermo e non se ne sa molto».
Un tema che è peraltro molto bresciano e si innesta nella altrettanto legittima presa di posizione del Pd sull'Iveco con relativa richiesta di garanzie per il sito bresciano che del resto nei giorni scorsi era stato definito da Laura Valgiovio, segretario generale della Fim Cisl:
un dramma sociale, perchè a causa della mancanza di lavoro la Cassa integrazione ha tolto mediamente 5 mila euro all'anno ad ogni lavoratore negli ultimi 2 anni, e l'accordo sottoscritto non è mai stato verificato per mancanza di mercato.
Intanto, mentre la Uil tenta per l'ennesima volta un link politico risolutivo, si segnalano nuovi casi di Cassa integrazione, come riportato oggi da Bresciaoggi.
IN VALSABBIA cassa integrazione per sei settimane alle Industrie Pasotti. Lo stabilimento di Prevalle sarà chiuso per una settimana mentre a Sabbio ci si fermerà per tre giorni la settimana. Cassa straordinaria per crisi invece alla Bieffe di Sabbio Chiese. Lunedì in Regione ci sarà il vertice sull'azienda.
Scontro, invece, tra la Pama prefabbricati srl e i sindacati sul tema delle garanzie per i lavoratori, come riporta Bresciaoggi.
IERI in tribunale si è tenuta l'udienza per l'ammissione al concordato preventivo della Pama prefabbricati spa di Rezzato. La proposta è di pagamento integrale dei privilegiati e del 63% per i chirografari. Il tribunale si è riservato di valutare la proposta.
I sindacati in una nota parlano di «comportamento antisindacale e lesivo della dignità dei lavoratori» ricordando gli incontri delle scorse settimane con la proprietà - giudicati «evasivi» - ed il vertice con il sindaco di Rezzato dei giorni scorsi. «Alla richiesta di conoscerne i dettagli - si legge nella nota firmata da Fillea-Cgil Filca-Cisl Feneal- Uil Brescia - l'azienda non ha saputo dire con chi fosse in corso la trattativa e se l'eventuale liquidità derivante sarebbe stata sufficiente a tamponare la grave situazione debitoria, e l'intervento del primo cittadino non ha incontrato alcuna disponibilità della Pama ad aprire una trattativa con le Organizzazioni Sindacali». Il comunicato conclude annunciando che ogni ulteriore valutazione è rimandata alla assemblea dei lavoratori convocata per la prossima settimana.
Nessun commento:
Posta un commento