martedì 18 gennaio 2011

Diario sindacale bresciano. Da Mirafiori a Rezzato (passando per Brescia)



Da Mirafiori alle magagne locali. Ieri è stata una intensa giornata sindacale nel bresciano.
Andiamo con ordine. La Fim (segretario generale: Laura Valgiovio) ha fatto il punto della situazione dopo Mirafiori declinando anche a livello locale quello che è considerato "il nuovo metodo delle relazioni industriali". Riporto dal mio pezzo odierno su Bresciaoggi.it.

«Che ne è dei lavoratori Federal Mogul? L'azienda unilateralmente ha fatto un anno di cassa e dal 27 novembre ha licenziato senza alcuna trattativa. Se l'alternativa alla partecipazione è l'illusione e l'abbandono c'è da augurarsi che si riapra una nuova fase: è assolutamente necessario un rientro della Fiom nella discussione che ora si aprirà su Fiat». Il segretario generale Fim rilancia citando alcuni casi specifici: «In Ge Power ci è stata annunciata la chiusura ed abbiamo ottenuto 24 mesi di cassa, il ricollocamento e l'accompagnamento di tutti i lavoratori; in Bialetti in seguito all'accordo di 2 anni fa la Fiom impugnò i licenziamenti: che fine hanno fatto? E quando Baumann ha proposto una intesa con miglioramento delle condizioni con il progetto di un nuovo stabilimento a Bovezzo si è andati all'accordo separato, così come alla Glisenti, in condizioni diverse ma non certo proibitive».




A Rezzato presidio dei lavoratori Pama (150 addetti a rischio) durante l'incontro istituzionale.

Un doppio impegno anche dalle istituzioni per diradare le nubi che si addensano attorno alla Pama Prefabbricati spa. In un incontro con il sindaco di Rezzato Enrico Danesi i sindacati hanno chiesto al primo cittadino di attivarsi immediatamente per il rinnovo della Cassa integrazione ma anche di attivarsi presso la Provincia affinchè si apra un tavolo sulle prospettive. Durante l'incontro i lavoratori hanno tenuto un presidio in piazza Vantini.


Infine vanno registrate complicazioni su Paghera (34 addettiancora in carico all'azienda fallita lo scorso anno) ed un nuovo termine per la vendita della Caffaro (gruppo Dupont sempre in pole position). (da Bresciaoggi

Nuove difficoltà sul tema degli ammortizzatori sociali per i lavoratori della ex Paghera. Ieri si è tenuto un incontro tra i sindacati e il curatore fallimentare Guerino Tononi, per aggiornare la situazione dopo che al 31 dicembre era terminata la prima domanda di cassa in deroga avanzata in riferimento al fallimento del 19 gennaio 2010.
Per il 2011 c'era la possibilità di proroga ed erano stati chiesti 3 mesi fino al 31 marzo. Al momento i dipendenti in carico alla procedura sono 34 da 79 iniziali. Ma dopo che al primo incontro c'erano state le disponibilità di giudice e curatore, ieri sono sopravvenute difficoltà legate al fatto che il comitato dei creditori si è espresso in modo non favorevole ed ora nello scenario c'è il rischio di sospensione a zero dei lavoratori ancora in carico all'azienda.
Il sindacato dovrà ora mettere in campo tutte le iniziative sindacali possibili per riuscire ad «accompagnare» verso un nuovo impiego gli interessati.
PER QUANTO riguarda invece la vicenda Caffaro, il commissario straordinario Marco Cappelletto ha fissato per le 12 di mercoledì 9 febbraio il termine per presentare offerte irrevocabili e cauzionate per rilevare la realtà aziendale. Come noto, dopo l'ok, per la Cigs - nel periodo compreso tra il 27 novembre scorso e il 27 febbraio 2011 - per gli occupati nelle due fabbriche del gruppo Caffaro Chimica in amministrazione straordinaria (93 a Brescia, 229 a Torviscosa, Ud), per Brescia - come già noto - dovrebbe concretizzarsi con il passaggio delle attività a Dupont in campo con un partner (secondo indiscrezioni Bertolini).

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