martedì 28 dicembre 2010

Le radici della crisi



Come è possibile sostenere che la crisi economica è iniziata nel 2008 se Brescia negli ultimi 8 anni ne ha avuti 6 in cui ha dovuto registrare un segno meno alla voce produzione?

Siete ancora così convinti che la crisi che la nostra provincia attraversa sia nata dalla finanza e dalle banche? O stiamo giocando per l'ennesima volta allo scaricabarile?

5 commenti:

  1. Ogni paese ha una propria responsabilità, colpa ma anche merito nella "trasformazione" che é in atto nel mondo. Io mi unisco al pensiero di tanti economisti che la "crisi" é voluta attivamente e non subita "passivamente". Forse accellerata negli ultimi anni. La trasformazione la "subiscono" i cittadini e le popolazioni. In momenti di trasformazione, in tutte le economie, in tutti i pezzi di storia, quando c'è stata una crisi, .... c'è sempre stato chi ci ha guadagnato (... e tanto).
    Se svendi sotto costo un'azione, se fai fallire un'azienda, se fai fallire una banca, se lasci senza lavoro dei dipendenti, se non paghi i fornitori, se non ricambi un cliente (pagante) .... c'è sempre uno o più attori che ci guadagnano (sempre meno) e tanti (sempre più che ci perdono persino i risparmi di tutta una vita). Guarda ad es. i grandi fallimenti italiani. Il capitale passa di mano anche con queste operazioni (estreme e per le quali si finisce o dovrebbe finire in galera). Come in un grave incidente stradale é sempre complesso stabilire di chi é la "colpa" o "chi ha avuto la brillante idea". Per capire tutto ciò gli analisti hanno investigato guardando i flussi finanziari e sono arrivati a dire che gli effetti della crisi hanno un effetto "domino". Se provi a chiedere ad un poveraccio che vive in una capanna in Africa quanto é stato toccato dalla crisi, ... esso ti risponderà per nulla. Forse non vedrà un briciolo di aiuti umanitari che gli arrivavano qualche tempo fa.... ma di certo non gli hanno cambiato o sconvolto la vita. Moriva di malattie endemiche prima della crisi, e probabilmente accadrà lo stesso dopo il fallimento della Lehman Brothers Holdings Inc. (NYSE: LEH). Molti analisti, ricercatori e studiosi sono concordi nella teoria che nella crisi (trasformazione del modello economico) abbia una parte attiva anche una parte del sistema creditizio mondiale (soprattutto perchè ha deciso di non sostenere più dei modelli di business). I multeplici fattori che hanno sostanzialmente preso atto nella crisi sono quasi tutti descritti nel libro di Federico Rampini - "Occidente Estremo". Una delle banche che certamente non ha responsabilità nella crisi (anzi lotta contro un "sistema" che ha favorito la decadenza) é la Grameen Bank | Bank for the poor, quella fondata dal premio nobel MUHAMMAD YUNUS.

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  2. Per comprendere a fondo il mio pensiero, suggerisco i seguenti approfondimenti:

    MUHAMMAD YUNUS - il banchiere dei poveri
    Ed. Feltrinelli

    MUHAMMAD YUNUS - si può fare! come il business sociale può creare un capitalismo più umano
    Ed. Feltrinelli

    OCCIDENTE ESTREMO - il nostro futuro tra l'ascesa dell'impero cinese e il declino della potenza americana
    FEDERICO RAMPINI
    Ed. Mondadori

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  3. io molto più banalmente credo che per chi studia economia la parola crisi nemmeno dovrebbe esistere. una scienza che per sua natura studia la scarsità delle risorse non può fermarsi constatando ad un certo punto che le risorse scarseggiano. quando ci si arriva serve metodo e analisi. dire che è colpa delle banche è voler vedere solo l'ultimo comportamento senza retrospettiva, come incolpare uno che reagisce con un calcio dopo dieci schiaffi...
    posso condividere la tua visione universale della crisi. ma al di là dele interconnessioni la nostra economia bresciana ha un suo specifico e questo è entrato in crisi nei primi anni duemila, diciamo dall'entrata in vigore dell'euro in poi (e non certo - o forse non solo - per colpa della moneta unica). questo solo volevo aggiungere. e grazie per il contributo.

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  4. E' vero anche il tuo punto di vista. La crisi bresciana, come del resto in altri distretti economici, é una reazione allo spostamento del baricentro economico e produttivo mondiale. "Anche i formicai e gli alveari, ogni tanto vengono abbandonati". Questa é storia. La risposta alla crisi, deve nascere dall'analisi delle potenzialità del territorio, del fabbisogno del paese (inteso come persone ed attività) e riconversione di alcune attività.
    Quello che manca oggi é certamente la volontà di convertire.
    Quello che manca oggi é una sorta di motore di "cultura imprenditoriale" in chi é stato espulso dal sistema economico in crisi. Mancano le basi culturali...
    Io credo, e non sono l'unico da quello che leggo, che in tutto questo ci sia una precisa volontà e disegno "Politico".

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  5. [...] di radici della crisi nei giorni scorsi avevo fatto notare come Brescia negli ultimi 8 anni ne ha avuti 6 in cui ha [...]

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