venerdì 10 dicembre 2010

Compravendite



Oggi tutti i quotidiani - da destra a sinistra - con toni più o meno trionfali a seconda della convenienza, si sbizzarriscono nel descrivere le trattative per questo o quel deputato in odore di saltare dall'altra parte, per convenienze personali.

Mi stupisce che nessuno dica la cosa più ovvia: innanzitutto che non esistendo vincolo giuridico (ma solo politico o tutt'al più morale) ogni parlamentare vota secondo propria coscienza (anche quando è sporca), ma che per porre rimedio a questa indecenza morale (bipartisan) l'unico provvedimento valido è una nuova legge elettorale che leghi maggiormente (pur senza vincolo di rappresentanza) l'eletto al territorio, ovvero al proprio collegio. Un collegio che al termine del mandato possa dire se quell'onorevole ha avuto un comportamento in linea con il mandato e le aspettative della gente. Purtroppo oggi l'unico legame è con le segreterie dei partiti ed i colonnelli politici di questa seconda repubblica ed ogni valutazione che non tenga conto l'ingegneria elettorale e le sue regole non può che sfociare nel fanatismo politico.

Da leggere: La commedia degli eletti (Corriere della sera)

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