mercoledì 29 settembre 2010

AUGURI!



Il lato più affascinante di una lunga storia d'amore è che più passa il tempo più si avvicina alla fine inducendoti a guardare oltre.

Auguri presidente!

sabato 25 settembre 2010

Emergency a Pompiano



Ieri sera a Pompiano per la serata "Io sto con Emergency" non c'era tantissima gente. Sono venuti molti amici e ne sono stato assai contento. A tutti loro il mio grazie. Non c'erano, tuttavia, i consueti bastian contrari che puntualmente nei convegni (era successo sull'immigrazione, ad esempio) intervengono "contro".

Eppure Emergency non è una organizzazione fuori dalle polemiche (purtroppo anche di stampo politico).

Cosa è successo? Per una volta mi sono trovato a fare domande su cose FATTE e non su proclami. Marco Garatti è stato il testimone dell'operosità di Emergency in Afghanistan. Non ha parlato di prospettive e idee ma di progetti realizzati, di impegno quotidiano. Non di chiacchiere ma di lavoro.

Un peccato che la Bassa così operosa non abbia potuto apprezzare più numerosa l'impostazione di un uomo che parlando di lavoro e impegno ha mostrato di incarnare in pieno quei valori dell'operosità di cui i bresciani spesso si considerano portatori quasi esclusivi.

Marco Garatti è intervenuto con Anna Cordini, coordinatrice bresciana di Emergency e Valerio Gardoni, fotoreporter le cui immagini sull'Afghanistan e il suoi racconti hanno toccato il cuore di tutti.

Spero di ricevere quanto prima il video della serata da cui estrapolare la mia intervista a Marco Garatti che pubblicherò quanto prima qui e su Youtube.

Clamoroso in Loggia: la legalità va oltre i proclami e il Pd scavalca "a destra" la Lega (occhio alle virgolette)



Quello che è successo ieri a Brescia in consiglio comunale sul tema dei campi nomadi è un fatto storico che va analizzato e capito. L'impostazione del Partito democratico è epocale. Di fatto il Pd ha imposto due emendamenti sulla regolamentazione dei campi che sono ancor più restrittivi di quelli pensati dalla maggioranza composta da Lega Nord e Pdl. Come è stato possibile? Semplicemente perchè i consiglieri, guidati dall'ex assessore ai servizi sociali Fabio Capra, hanno ragionato sui contenuti e non sui proclami politici uscendo vincitori in consiglio. E' un passaggio politico che va sottolineato con forza e che auspico diventi una pietra miliare nel metodo di elaborazione politica del Pd.

ANTEFATTO.
Fabio Rolfi (assessore alla sicurezza) e Giorgio Maione (assessore ai servizi sociali) mercoledì avevano tenuto una conferenza stampa in cui avevano presentato il loro modello per superare il fallimento dei campi nomadi e puntare all'integrazione degli "ospiti" dei campi nella città. In altre parole: Rom e Sinti fuori dai campi fatiscenti per essere progressivamente portati negli appartamenti (popolari e non) di Brescia. La necessità tutta leghista di fare i soliti proclami su una questione apparentemente scontata come il pagamento delle utenze (bollette di acqua e energia) per gli ospiti dei campi aveva portato ad enfatizzare il passaggio sull'imposizione del pagamento.

LA DELIBERA.
Venerdì la Giunta di centrodestra ha portato in consiglio una delibera in cui diceva sostanzialmente due cose:
1. il campo di via Orzinuovi sarà previsto come unica struttura rientrante nella disciplina del «regolamento aree per nomadi»
2. verranno espulsi coloro che reiteratamente non pagheranno le bollette delle utenze e di tutti i servizi erogati dal Comune

Il punto 2 può sembrare scontato. Ma come, non devono già pagare? L'ho chiesto personalmente agli assessori in conferenza stampa: Rolfi ha spiegato che dal 2007 c'era stata una deroga da parte della maggioranza (allora centrosinistra) che aveva concesso di non pagare a causa del "disagio abitativo".

Inoltre mi stupiva quel "reiteratamente": che vuol dire? Un mese? Due mesi? Un anno? La risposta è stata "si valuta di caso in caso in base alle situazioni". Non proprio una replica da pugno di ferro (quello si era esaurito sui proclami iniziali...).

L'altra mia domanda era stata: cosa succederà con i debiti pregressi? Rolfi e Maione avevano fatto spallucce: come possiamo stabilire chi ha speso e quanto ha speso?

Successivamente gli assessori ed il presidente della commissione competente, Giovanni Aliprandi, avevano auspicato senso di responsabilità da parte dell'opposizione e massima condivisione.

IL RISULTATO
Ebbene. Ieri in Consiglio la delibera è passata con il voto favorevole della maggioranza, del Pd e della lista Castelletti. Contrari la Sinistra arcobaleno e Claudio Bragaglio (Pd, autosospeso). Ma la delibera è stata corretta da due emendamenti. E qui sta la svolta storica.

NEL PRIMO il Pd ha chiesto di cancellare la parola "reiteratamente" dal regolamento. Ovvero: basterà anche un solo mancato pagamento per l'espulsione dal campo. Questo passaggio ha generato una maggioranza curiosa: Lega, Sinistra Arcobaleno e consigliere sospeso del Pd (Claudio Bragaglio) relegati nel ruolo di opposizione. Pd, Pdl e lista Castelletti: maggioranza. Mi sfuggono ancora le cause per cui la Lega non abbia votato a favore ma addirittura contro. Non voglio arrivare a dire che in quel voto si nasconda una volontà di esercizio arbitrario e soggettivo del potere, di certo, tuttavia, in questo caso la Lega è rimasta un passo indietro rispetto ad una impostazione maggioritaria più rigorosa.

NEL SECONDO sempre il Pd ha fatto introdurre un canone di 25 euro per famiglia a copertura dei debiti pregressi. Questo emendamento ha visto il voto favorevole della maggioranza, del Pd e della lista Castelletti, il no di Albini di Sinistra Arcobaleno e l'astensione di Claudio Bragaglio.

Quest'ultima, di fatto, è la stessa maggioranza che ha approvato il nuovo regolamento. Un regolamento che prevede che ora i nomadi dovranno pagare i debiti pregressi e che in caso di mancato pagamento anche una volta sola saranno espulsi dai campi.

L'IMPOSTAZIONE POLITICA
Fabio Capra (consigliere di opposizione Pd che fu assessore ai servizi sociali ai tempi della deroga sui pagamenti delle bollette) di fatto è intervenuto dichiarando FALLITO il tentativo di dialogo ed allineandosi INASPRENDO le linee della maggioranza. Un inasprimento che tuttavia va valutato in una doppia direzione: aver tolto la parola "reiteratamente" da una parte aumenta le possibilità di espulsione dai campi, ma dall'altra TOGLIE un elemento di VALUTAZIONE SOGGETTIVA della norma. In altre parole dimostra che la legalità si fa con certezza delle regole e non con terminologie aleatorie e potenzialmente arbitrarie. Il problema non è essere amici o nemici dei nomadi, il problema è che le regole devono essere uguali per tutte. Non si tratta di dichiarare guerra, ma di imporre fermezza e diritto senza proclami socialmente pericolosi.

E' un salto di qualità di impostazione politica non da poco.

1. il Pd non ha difeso ma ha superato la sua vecchia impostazione improntata al dialogo, ha allargato la maggioranza, ha sostanzialmente condiviso il progetto Rolfi-Maione di integrazione degli ospiti dei campi nomadi nella città. Lo stesso Rolfi aveva fatto notare in conferenza stampa che si tratta di famiglie da tempo presenti nei campi (anche da 20 anni in alcuni casi) e spesso si tratta di coppie giovani.

2. il Pd non si è limitato a rispondere ai proclami leghisti e a "chi non paga fuori dal campo" ha risposto con un emendamento restrittivo che diminuisce l'interpretabilità soggettiva dei passaggi. Lo stesso Capra ha detto che "non sarà facile", ma ciò che ha fatto la differenza è il coraggio di una posizione che va nella opzione opposta alla sterile difesa conservatrice di opzioni passate che evidentemente non hanno sortito gli effetti voluti.


VALUTAZIONE
C'è un aspetto extra Pd nel progetto Rolfi-Maione che il Pd ha sottoscritto e rafforzato. E' stato evidenziato da Jebediah Wilson, di Muro di Cani, in un commento su questo blog al mio post di ieri. Analizzando il mio pezzo su Bresciaoggi JW scrive: "Certo non gli hai reso un gran servizio dal punto di vista elettorale. Il legaiolo medio se ne frega dell’integrazione, preferisce un Rolfi in stile “paga l’affito o foera dai coioni”. Quindi, teoricamente, potresti aver fatto perdere almeno un voto al povero Fabiolino… quindi, preferisco decisamente il tuo articolo."

Ora, ammesso che il leghista medio sia attento a quel che si scrive sui giornali... c'è ormai un dato di fatto nella politica sul territorio del centrodestra di cui la Lega è principale ispiratore teorico. Da una parte i proclami di guerra agli immigrati, dall'altra atti amministrativi di sostanziale responsabilità che aprono al dialogo, ipotizzano scenari e sostanzialmente prendono atto della inevitabilità del fenomeno migratorio. Perchè quando Pdl e Lega arrivano a condividere una impostazione che io ho sintetizzato nei giorni scorsi scrivendo che si tratta di integrare Rom, Sinti ed i cosiddetti «nomadi» nella città. Portarli progressivamente fuori dai campi per farli vivere a Brescia da bresciani a tutti gli effetti e non in strutture «che hanno fatto il loro tempo e fallito la loro missione» diventa evidente che i proclami di borgheziana e prosperiniana memoria sono assai lontani e che i passaggi ragionati sono sostanzialmente condivisibili.

Forse non è ancora finito il tempo in cui etnia, religione, sessualità e diritti essenziali saranno degradati a temi disponibili per alzare i toni dello scontro politico, ma di certo ieri il Pd ha dato un esempio alto di come andranno elaborati programmi e contenuti politici in prospettiva.

Mi chiedo a questo punto quando arriverà il giorno in cui la gente, finalmente, comincerà a ragionare sulla base di questi contenuti e non dei proclami conservatori destinati a restare fini a se stessi senza sortire effetti se non una crescita dell'odio sociale. Me lo chiedo anche come giornalista: da un po' sto cercando di andare all'essenza degli atti amministrativi e non alle esigenze pubblicitarie ed agli slogan dei vari esponenti di partito, perchè sono i primi a mettere ordine e non i secondi. Questo (e qui rispondo all'interrogativo che provocatoriamente ho posto ieri) credo sia il primo compito di chi quotidianamente racconta la realtà. Questo, infine, deve essere lo sforzo che l'opposizione oggi deve fare per essere un responsabile contraltare alle scelte della maggioranza legittimata dal voto.

POST SCRIPTUM
Nel titolo ho messo scavalca "a destra" la Lega. A destra è tra virgolette. Da tempo ormai considero totalmente vuote le definizioni di destra e di sinistra. Sono due parole che non dicono più niente di contemporaneo. Sono categorie di pensiero del passato, buone per la storia e non per le prospettive. Se devo semplificare preferisco le categorie di progressista e conservatore. Non sempre i progressisti stanno a sinistra, non sempre i conservatori stanno a destra. In realtà secondo me siamo di fronte ad un progetto di INTEGRAZIONE, quindi per nulla "di destra" o conservatore che dir si voglia, ma di grande cambiamento, un po' visionario (non sarà facile raggiungere l'obiettivo) e sicuramente progressista, non certo da scontri e barricate, pure con una certa lungimiranza. Ecco perchè, forse, più che il Pd che scavalca a destra la Lega si tratta a mio giudizio di un programma PROGRESSISTA responsabile degno di un paese LIBERALE rispettoso delle regole e che ancora vuole pensare il futuro immaginando scenari nuovi. Se poi a firmarlo è stata una maggioranza atipica, che prefigura l'impegno attivo della Lega e del Pd, TANTO MEGLIO!

giovedì 23 settembre 2010

Nomadi, il modello Rolfi-Maione



Ogni volta che partecipo ad una conferenza stampa della Loggia non riesco a capire se io sono ingenuo o se sono solamente un pessimo giornalista.

Ieri la stessa conferenza stampa ha generato pezzi diametralmente opposti:
Quibrescia.it: Chi non paga fuori dal campo. Bresciaoggi.it: Un piano della Loggia per i campi nomadi: obiettivo integrazione.

L'attacco di Quibrescia. Una modifica al regolamento comunale sui campi nomadi per "scacciare" gli zingari "morosi" ed evitare che possano beneficiare dei servizi erogati dal comune di Brescia. E' questo che la giunta comunale di Brescia proporrà al consiglio durante la seduta di venerdì.

Il mio attacco. Integrare Rom, Sinti ed i cosiddetti «nomadi» nella città. Portarli progressivamente fuori dai campi per farli vivere a Brescia da bresciani a tutti gli effetti e non in strutture «che hanno fatto il loro tempo e fallito la loro missione». Parole e musica di Fabio Rolfi, vicesindaco ed assessore alla sicurezza del Comune di Brescia e Giorgio Maione, titolare dei servizi sociali nella giunta cittadina.

Mi chiedo: sono diventato buonista? Sbaglio? Era già successo in occasione del tema dei muri taggati dai writers.

Ma i lettori da noi cosa vogliono? Sintesi e proclami o progetti e logiche razionali? Me lo dite please?

lunedì 20 settembre 2010

Quotidiani e iPad, esordio mediocre



I voti di Wired ai quotidiani italiani non risparmiano bocciature. La Stampa in pole position, Bresciaoggi rimandato a "dopo" settembre (la formula è ancora in fase sperimentale gratuita).

martedì 14 settembre 2010

Robe da Mattes



Vi ricordate i due net artist bresciani Eva e Franco Mattes? Ne parlai tempo fa a proposito della loro performance di suicidio in chat su Chatroulette.

Questa volta sono andati a Chernobyl. Non so perchè ma ho come l'impressione che la performance non si esaurisca qui... le immagini? beh guardatele...

lunedì 13 settembre 2010

100 lire di biscotti rotti

Tra i racconti i miei racconti preferiti dell'infanzia c'era quello in cui mia mamma in un momento di ribellione andò a comprare 100 lire di biscotti rotti, a credito, dal negoziante sotto casa, per il gusto trasgressivo di mangiarsi un intero pacco di dolci da sola e "farla pagare" nel vero senso della parola ai suoi genitori.

Ho ripensato a quell'episodio poco fa, quando Fabrizio Martire di Uncle Pear mi ha raccontato l'operazione "Fuori dal forno". Una innovativa idea di lancio di un nuovo prodotto attraverso il quale si potrà abbassare il prezzo di un nuovo prodotto della pasticceria Veneto di Iginio Massari semplicemente facendo "Mi piace" sul prodotto.

Si parte da un'offerta lancio di 10 euro, ed ogni "mi piace" su Facebook farà scendere i un centesimo il prezzo di vendita. In poche ore si è già arrivati a quasi 200 click...

L'offerta sarà poi limitata ai primi 10 pacchi di biscotti venduti, ma l'idea non può che attirare l'attenzione...

sabato 11 settembre 2010

Bonanni a Brescia e la platea che non mugugna più



Raffaele Bonanni è stato a Brescia due giorni dopo l'aggressione di Torino.
La platea cislina - che pure nell’ultima occasione in cui il leader era stato a Brescia non gli aveva risparmiato i mugugni - stavolta ne ha sottolineato i passaggi più significativi con approvazione. Potere delle contestazioni scriteriate che fanno ritrovare spirito unitario. Qui trovate la mia pagina su Bresciaoggi.

Tra le cose dette condivido soprattutto un passaggio. Anche perchè nelle occasioni pubbliche in cui ho avuto l'opportunità di dire la mia ho sempre sottolineato che la crisi in Italna non nasce dalla finanza scriteriata ma da un modello produttivo (soprattutto in Italia) entrato in crisi. Bonanni ieri ha detto: «l’Italia è stata negli ultimi cinquant’anni la Cina d’Europa, e Brescia la Cina italiana, ma quando si cresce molto ci si ammala ed ora bisogna trovare un nuovo punto di equilibrio». E spero di non essere stato l'unico a prendere nota, accostando questa frase a quel che dico io: "se giochi a fare il cinese prima o dopo arriva qualcuno più cinese di te".

Tra le tante definizioni ossequiose sentite in questi giorni del sindacato ce n'è una - registrata ovviamente a microfoni spenti - che a mio modo di vedere inquadra alla perfezione la situazione di tanti organismi di rappresentanza (di lavoratori, ma anche delle imprese) che coglie il momento, l'evoluzione, i metodi e le prospettive dell'associazionismo economico, ridotto ormai alla somma di "enti parastatali autoconservativi a porte girevoli".

giovedì 2 settembre 2010

L'infiltrazione



Ci sono infiltrazioni e infiltrazioni. L'ultima di cui mi ero occupato con curiosità era quella di una ragazza che alle tre di notte invitò tre miei amici da lei per vedere bene quelle di casa sua. Quel giorno capii che è nelle serate più divertenti che decidi di andare a letto presto.

L'altra infiltrazione curiosa è quella di Sara Grattoggi, la giornalista freelance che nei giorni scorsi è riuscita ad infiltrarsi alla lezione di Mu'ammar Gheddafi tra le hostess (pagate 100 euro lordi per il disturbo) e raccontare la lezione del Colonnello. Io Sara la ricordo a Bresciaoggi e mi è un po' dispiaciuto (nel pezzo si vede) l'averla contattata per questa bravata anzichè per farmi raccontare di tutte le testimonianze e i dati che ha raccolto negli ultimi mesi per raccontare i disastri di Mary Star Gelmini sulla Scuola italiana, dalle collette studentesche nei licei ai genitori che fanno le pulizie.

Ma che volete, ci vogliono così, noi ggiovani: fantasiosi, sognatori, spericolati e precari. Che aiuta a rispondere con riverenza.

Rosy Bindi: “Umiliata la dignità delle donne italiane”. In effetti settanta euro è un prezzo da nigeriane. (spinoza.it)

Lo sfogo di Linus, occasione persa?



Il direttore di Radio Dee Jay, Pasquale Di Molfetta, meglio conosciuto come Linus, affida oggi ad un post un suo personalissimo sfogo in cui dice mi fa orrore il mondo di Internet e questo meccanismo perverso per cui chiunque dal buio della propria cameretta può sputare sentenze.

E' una sua reazione, probabilmente giustificata, che fa seguito ad un lungo periodo in cui attraverso i blog ha reso partecipi gli ascoltatori delle sue scelte. Cambi di palinsesto, spostamenti, scelte anche difficili e sofferte. Sul suo blog la gente va e dice cosa pensa. Lo sta facendo in questi giorni a proposito della decisione di non confermare Alessio Bertallot.

Personalmente ho apprezzato il suo stile e la schiettezza dello sfogo. Credo tuttavia che chi sperimenta strumenti di partecipazione possa tastare con mano i benefici fino ad apprezzare la necessarietà dei feedback degli ascoltatori - che peraltro non sono l'unico sistema di misurazione, forse solo quello più rumoroso - (ma la storia non cambierebbe se il tema fosse un qualsiasi altro media: i telespettatori o i lettori). Resto quindi in attesa del nuovo approccio paventato dal quel "Si cambia" che non è un si chiude.

Scrive Linus: Nessun direttore di giornale, radio o televisione si degna di spiegare nessuna delle sue scelte, anche perché quello che c’è veramente dietro di esse quasi sempre non si può dire. Peccato, aggiungo io.





mercoledì 1 settembre 2010

Ne parlano su Facebook



C'è una metodologia, parecchio in voga in diverse testate (soprattutto locali), che a mio modo di vedere sottolinea in maniera evidente la crisi, o quanto meno il disorientamento, dei giornali (locali e non) nel leggere la realtà. Sono gli articoli in cui per sottolineare la rilevanza di un determinato fatto si dice compiaciuti che "ne sta parlando anche facebook".

Nessuno ne è esente. Il giochino è semplice, inventare in maniera arbitraria una notizia solo perchè su un social network c'è un gruppo di persone che sta parlando di qualcosa. Un atteggiamento che è valido anche per i video di Youtube. Il fenomeno sta raggiungendo tali dimensioni che Il Giornale ha ben pensato di inventarsi di sana pianta un tormentone Youtube su Gianfranco Fini (segnalato da Il Nichilista).

In realtà non esistono punti di riferimento per capire quanto una causa sociale sia più o meno sentita dalla gente in base al numero di amici/interazioni. Ma se qualcuno ne conosce mi piacerebbe avere una segnalazione.

Per ora l'esperienza più interessante rimane a mio modo di vedere quella di baroncelli.eu sui politici italiani su Facebook che sembra stilare una sorta di indice di gradimento-appeal-visibilità dei maggiori esponenti politici e da cui ad esempio scopriamo che il premier Silvio Berlusconi sta perdendo un fan ogni 57 minuti, quasi 800 in meno nell'ultimo mese... Da lì anche io avevo tratto spunto per una classifica sull'attivismo degli esponenti bresciani sul social network.