
L'essere uniti non deve farci perdere la percezione di quale è la nostra forza di italiani. Una forza che pone le sue radici nell'essere stati divisi ed aver sognato il momento in cui avremmo avuto una sola bandiera. Non è quindi una contraddizione amare la nostra patria in quanto bresciani, con forti radici territoriali, radici anche e soprattutto comunali. Il nostro sentimento patriottico nasce prima di tutto dall'amore per la nostra città. Perchè siamo l'Italia dei Comuni e questo è il nostro peculiare elemento di forza, identità e libertà culturale.
da Wikipedia
Con Risorgimento la storiografia si riferisce al periodo della storia d'Italia durante il quale la nazione italiana conseguì la propria unità nazionale, riunendo in un solo nuovo Stato - il Regno d'Italia - i precedenti Stati preunitari.
Il termine, che designa anche il movimento culturale, politico e sociale che promosse l'unificazione, richiama l'ideale romantico e nazionalista di una resurrezione dell'Italia attraverso il raggiungimento di un'identità unitaria che si era iniziata a delineare durante la dominazione romana, la cui specificità «...valse a imprimere sull'Italia un tratto oggettivo di esperienza unitaria...»[1]. Tale processo si arrestò definitivamente nella seconda metà del VI secolo.
Sebbene non vi sia consenso unanime tra gli storici, la maggior parte di essi tende a stabilire l'inizio del Risorgimento, come movimento, subito dopo la fine del dominio Napoleonico e il Congresso di Vienna nel 1815, e il suo compimento fondamentale con l'annessione dello Stato Pontificio e lo spostamento della capitale a Roma nel febbraio 1871.
Tuttavia, gran parte della storiografia italiana ha esteso il compimento del processo di unità nazionale sino agli inizi del XX secolo, con l'annessione delle terre irredente, a seguito della prima guerra mondiale. Anche la Resistenza italiana (1943-1945) è stata talvolta ricollegata idealmente al Risorgimento.[2]
Sin dalla nascita del Regno d'Italia, sono state mosse critiche al processo di unificazione, le quali hanno dato origine ad una storiografia revisionista, di varia ispirazione culturale ed ideale, che contesta in diverso modo la rappresentazione offerta dalla storiografia più diffusa circa i processi politici e militari che condussero all'unità d'Italia, tanto da influenzare, in taluni casi, l'origine di movimenti autonomisti e separatisti, meridionali e settentrionali.[3]
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