Brescia al buio per quasi 5 minuti. La città ha vissuto attimi di apprensione quando verso le 22.15 la luce è mancata in gran parte del centro storico (illuminata solo via San Faustino dove è installato un generatore aggiuntivo che punta dritto alla gru) e in molti quartieri della città. Solo in via Milano la luce delle numerose lucciole ha mantenuto la visibilità ad un invidiabile livello da mezzogiorno di luglio.
Io, che sono un professionista serio, ho fatto subito un giro di telefonate per sentire cosa ne pensano i politici e le personalità bresciane.
Alle 22.16 dopo un minuto di black out è arrivata in redazione una mail del Partito democratico secondo cui "questo black out è l'ennesima dimostrazione dell'incapacità della Giunta di garantire i servizi di base ai cittadini". L'assessore ai lavori pubblici Mario Labolani ha garantito: "Nei giorni scorsi avevo controllato personalmente tutti i lampioni della città constatando il loro perfetto stato di conservazione, certo che 10 anni di giunta Corsini possono aver alla lunga gravato pesantemente sulle strutture luminarie cittadine". Perplesso l'Udc: "Cinque minuti di black out? Quando? Dove?". Il Pdl riunito a cena al gran completo non ha dubbi: "Se in tutti questi mesi il Pd fosse stato più collaborativo non ci troveremmo in questa situazione imbarazzante nei confronti dei cittadini che chiedono una opposizione più responsabile e, possibilmente, zitta".
Il vicesindaco leghista, Fabio Rolfi è chiarissimo: "Con la festa di Radio Onda d'Urto in corso chissà quanti kwh si ciucciano abusivamente quelli! Farò subito un'ordinanza in cui imporrò di spegnere le luci a chi ha votato a sinistra negli ultimi 20 anni o non viveva in città negli anni '50 e quindi non può dirsi a pieno titolo bresciano".
Gli fa eco dalla festa della radio Umberto Gobbi, secondo cui: "La luce è un diritto di tutti, ci muoveremo affinchè ogni volta che si brucia una lampadina in città qualcuno salga su una scala per manifestare il suo disappunto, ovviamente in ore lontane dai nostri pasti". Accanto a lui Jimi, il pakistano della gru, non drammatizza: "Per noi non cambia nulla, per cinque minuti in città non si è visto nulla, ma noi sono mesi che non vediamo i nostri permessi di soggiorno". Di ritorno dalla Gmg di Madrid il vescovo Luciano Monari ha dichiarato: "Il buio è dentro di voi, uomini di poca fede, chi segue dio non può avere paura. Per il resto chiedete a Toffari". Subito contattato telefonicamente padre Mario Toffari ha dichiarato: "Mi recherò immediatamente a soccorrere chi ha smarrito la strada, sia a causa del black out che a causa di qualche pirlo di troppo perchè il fine fa la differenza, non il mezzo".
Insorge l'opposizione. Secondo Claudio Bragaglio, in polemica con il Pd: "Bisogna verificare se si è trattato di calo di tensione, di black out o di semplici lampadine non funzionanti. In ogni caso è inammissibile che i vertici di A2A qualche anno fa siano stati cambiati così repentinamente, e la cosa è di tutta evidenza anche per chi non sia in grado, come me, di capire l'esatta natura dei fatti". Laura Castelletti, di Brescia per passione evidenzia: "Nel momento del black out solo le dinamo delle biciclette hanno garantito un minimo di illuminazione, questo evidentemente dimostra come il popolo del bike mob abbia ancora una volta riportato una vittoria rispetto a chi vuole una città brutta, sporca e cattiva". Per Fiorenzo Bertocchi di Rifondazione: "Il segnale è chiaro, A2A deve uscire dalla Borsa, e i bresciani dovrebbero tornare alla illuminazione con le lampade a olio".
L'ufficio stampa di A2A, gestore delle reti cittadine, ha chiesto tempo: stanno cercando di capire su Google Map dove si trova Brescia. Il presidente della Camera di Commercio di Brescia Francesco Bettoni garantisce: "La città saprà risollevarsi con il suo spirito di iniziativa uscendo dalla morsa della crisi energetica che la sta attanagliando
Dal Giornale di Brescia fanno sapere: "E' inammissibile che la luce sia mancata in via Solferino, in questo modo si è messa a repentaglio la possibilità dei bresciani di essere informati attraverso l'unico strumento a loro disponibile nel panorama dei media". Mentre a Bresciaoggi nei 5 minuti di buio sono spariti altri due redattori, fonti ben informate hanno segnalato la loro presenza mezz'ora dopo in corso Magenta.
Non è stato possibile contattare il sindaco Adriano Paroli, perchè non si trovava al momento in città. L'ufficio stampa emetterà comunque un comunicato in sua assenza (la settimana prossima).
Stupendo!!!! hahahaah
RispondiEliminaSagace il ragazzo... ha della stoffa da vendere. Ma putroppo nessuno compra piu' tessuto, ma solo vestiti gia' pronti. Il sarto e' una professione in disuso, quasi scomparsa come i bravi giornalisti, per lo meno indipendenti dal colore politico che possono permettersi di scrivere cosi. ;-)
RispondiElimina[...] Le impressioni di Rolfi, Bragaglio, Paroli, del Pdl riunito a cena ecc ecc le potete trovare qui. [...]
RispondiEliminaTi ho dedicato un post. Resto in attesa della risposta
RispondiEliminahttp://www.lauracastelletti.it/?p=30780
bel pezzo arma
RispondiEliminaLaura Castelletti, di Brescia per passione, riflette sul post di Amargio: «Mi ha fatto rileggere in modo divertente le dinamiche politiche che vivo quotidianamente con i miei “colleghi”. Ma siamo davvero così?»
RispondiEliminaLaura Castelletti, di Brescia per passione, tuona: «Chissà se il lampo ha il "coraggio" di sperimentare l'autoblackout. Suo e dei suoi "colleghi".»