Bresciaoggi ha ricordato così - con un mio articolo sull'edizione di oggi - la figura della mia ex professoressa di italiano Gaudenzia Signorelli, morta mercoledì mattina. Le necessità editoriali hanno imposto alcuni tagli. Qui il mio ricordo per intero, scritto ieri sotto la pioggia battente di una fredda mattinata in Trentino.
Se faccio un lavoro che amo lo devo anche a lei.
Un grave lutto ha colpito tanti studenti orceani e le loro famiglie. Se ne è andata mercoledì mattina nel suo appartamento di via Cavour la professoressa Gaudenzia Signorelli, per molti di loro fu una figura di riferimento negli anni dell’adolescenza e non solo. Ben più di una semplice professoressa: per molti ebbe l’importanza formativa di una seconda madre.
La Signorelli avrebbe compiuto 79 anni il 25 ottobre prossimo. Era in pensione dal settembre del 1993, ma la sua casa anche nei lustri successivi è sempre stata aperta ai suoi cari studenti, che facevano ancora riferimento sulla sua autoritaria dolcezza per un consiglio, una confessione, una lunga chiacchierata. Gaudenzia Signorelli era, per i suoi studenti, semplicemente la “Signo”, abbreviazione confidenziale tipica del linguaggio scolastico dietro al quale si nascondeva un fiume di sentimenti contrastanti: timore e rispetto, ma anche stima e fiducia profonde.
Non volle mai essere amica ma educatrice, non confidente ma figura autorevole, guida severa e inflessibile ma di profonda apertura al dialogo ed al confronto, di una speciale umanità, al punto che per molti fu consigliera anche dopo gli anni scolastici, quando i suoi studenti ancora la consideravano una indispensabile maestra per ogni situazione della vita: da una storia d’amore ad una crisi sentimentale, fino all’educazione dei propri figli. Tutti i suoi studenti ebbero con lei un rapporto originale e irripetibile, indimenticabile, nel bene e nel male come è giusto sia quando i rapporti sono veri e non opportunistici.
Il campanello del suo appartamento in piazza ha suonato moltissime volte e la sua porta si è sempre aperta a tutti, spesso agli stessi genitori dei suoi ragazzi che la vedevano come guida e punto di riferimento nel rapporto coi figli, anche negli ultimi anni quando la stanchezza di una vita vissuta sempre con la massima intensità si faceva sentire pur senza spegnere mai quel suo sorriso penetrante che incontrava gli stati d’animo prima ancora delle parole.
Amante dell’arte e della poesia, due passioni che riuscì a trasmettere a molti suoi ex alunni e non solo, accoglieva tutti nel suo salotto che alcuni con un sorriso paragonavano al Vittoriale di D’Annunzio. Gaudenzia Signorelli iniziò la sua carriera scolastica come maestra elementare. Dopo la laurea fu preside alla scuola media di Corzano e dal 1969 iniziò ad insegnare italiano alla Ragioneria di Orzinuovi, con l’incarico di vicepreside, che di fatto, per inclinazione caratteriale, la rendeva un preside effettivo (ruolo che ricoprì ufficialmente nel 1982). Lascia il fratello Remo dopo aver perso negli scorsi anni l’altro amato fratello Giancarlo in un incidente. I funerali si sono tenuti ieri alle 16 nella parrocchiale di Orzinuovi.
Qui una sua recensione dedicata al pittore Patrizio "Pitto" Neri
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