venerdì 25 febbraio 2011

Le profonde radici della crisi a Brescia



Il manifatturiero bresciano somiglia sempre di più a quelle donne che in gioventù erano bellissime ed ambite ma che una volta sfiorite pretendono di avere ancora spasimanti, ma senza rinunciare al privilegio di darla solo a chi vogliono loro.

L'Aib, ad esempio, in uno studio sugli ultimi quindici anni dell'economia bresciana, auspica:

l'apertura delle nostre imprese a capitali, anche esteri, può essere un'ulteriore variabile su cui il sistema manifatturiero bresciano può e deve fare affidamento per i prossimi anni


(continua su Bresciaoggi.it)

sabato 19 febbraio 2011

Eppur si muove... ecco i test del Metrobus di Brescia

Devo ammettere che è un'emozione vedere i vagoni del metrobus che sarà operativo a Brescia nel 2013 in città muoversi per i test. Qui trovate i due video girati alle stazioni di San Polo e Sant'Eufemia che potete trovare sul canale di Youtube Hemfest.











venerdì 18 febbraio 2011

Come si affronta la ripresa? Cambiando l'organizzazione aziendale



Interessantissima analisi questa mattina sul Giornale di Brescia in cui Gianfranco Tosini (ex direttore del Centro studi e settore economia dell'Associazione industriale bresciana) analizza i benefici portati dalla ripresa tedesca alle aziende bresciane. Tosini si spinge oltre individuando anche un passaggio chiave del successo tedesco sul mercato:

L'intuizione dei tedeschi è stata quella di identificare, in mercati sempre più complessi e articolati, l'organizzazione aziendale come il vero fattore critico di successo. Un modello che fa leva sui punti di forza dei singoli individui che vengono incastonati in processi aziendali molto complessi. Una buona organizzazione aziendale ha consentito la crescita di imprese efficienti, in grado di fabbricare buoni prodotti, apprezzati per qualità in tutto il mondo.


Non si spinge oltre, ma tra le righe si può leggere anche un consiglio-critica alle aziende bresciane ancora ancorate al modello dirigenzial-familiare dell'altro secolo. Soprattutto laddove Tosini "lega" i due modelli:

I rapporti commerciali di Brescia con la Germania datano da lungo tempo e si sono sempre di più intrecciati e rafforzati, tanto che si può dire che l'industria bresciana sia un'appendice di quella tedesca.


In altre parole: le aziende bresciane hanno goduto di un effetto traino, ma ora avrà bisogno di ripensarsi perchè da un certo punto in poi non basta il traino ma serve la capacità di correre al pari dei propri partner. Questa capacità passa da un ripensamento organizzativo delle realtà aziendali.

Auguri Italia! Dalla Leonessa...







Su Youtube: "Gli struzzi". Una produzione di Angelo Maffioletti e Daniele farina Fotografia di Arnaldo Abba Legnazzi Produzione di Francesca Perego Suono e Montaggio di Angelo Maffioletti e Daniele Farina

Targhe alterne folk

Le targhe alterne a Brescia non hanno risolto il problema, per far abbassare il livello delle Pm10 nell'aria è servita la pioggia. L'unica nota positiva è che in qualcuno la situazione ha stimolato la creatività:





lunedì 14 febbraio 2011

La vita è anche questa

Non ne sapevo niente di ciclismo, ma i miei compagni di classe avevano i loro preferiti: Bugno, Chiappucci. Io scelsi a caso. Avevo scelto il più grande senza saperlo. Il suo poster nella mia camera da adolescente non è mai stato tolto. Ciao campione.







(la canzone Un uomo in fuga è di Riccardo Maffoni, nato a Orzinuovi, dove io andavo a scuola in quegli anni)

domenica 13 febbraio 2011

Ordinanze un tanto al metro



A Brescia sono scattate le targhe alterne. Ma ci sono ad esempio delle strade in cui si può andare in un senso e non nell'altro. E una serie di altre perle. Ne ho parlato oggi su Bresciaoggi.

«La mia targa finisce con 0. È pari o dispari?». La domanda è solo una delle tante che sono state poste agli operatori delle varie polizie locali dei comuni coinvolti. Ma anche a scorrere i testi delle ordinanze non è che la chiarezza regni sovrana.
IL CASO più curioso è quello che riguarda la statale 235. A Castelmella il divieto di circolazione - stando a quanto si legge nell'ordinanza - non si applica alle strade provinciali, a Roncadelle non si applica ai tratti autostradali ed alla tangenziale sud di Brescia. Da ciò si è portati a dedurre che sulla SP235 (Orceana), che è divisa a metà tra Roncadelle e Castelmella esattamente sulla riga centrale, sul lato di Castelmella si potrà circolare, su quello di Roncadelle no.
Curioso invece il dispositivo di Collebeato, dove si legge: «il Sindaco ordina la circolazione a targhe alterne sul territorio comunale di Brescia». Da cui si deduce che a Collebeato si può circolare tranquillamente. Sempre Collebeato non applica il divieto di circolazione in tutti i tratti di strada esclusi, ma sul territorio di Brescia. Sarà difficile per i vigili dare multe fuori territorio. L'impressione è che si tratti di un copincolla secco dall'ordinanza della Loggia, sarebbe curioso vedere il ricorso di un automobilista multato a Collebeato che impugnando l'ordinanza facesse notare che non vi erano di fatto territori di quel comune menzionati dal divieto. Così anche a Castelmella, dove «il Sinadco ordina la circolazione a targhe alterne» sul territorio comunale di Brescia». Peraltro nell'ordinanza si legge che «é prevista la facoltà di avvalersi di autocertificazioni». Quindi in caso in quel territorio uno si autocertifica e via, in tutti gli altri comuni no. Curioso anche il caso di Botticino, dove non si applica il blocco in alcune vie salvo consentire ai residenti (senza specificare se tutti o quelli che già possono circolare nelle vie indicate prima) di raggiungere per la via più breve le aree di parcheggio più vicine alle fermate dei mezzi di trasporto pubblico.
MA C'È ANCHE «il caso San Faustino»: 15 febbraio. In cui ognuno andrà un po' per i fatti suoi. Le ordinanze di Brescia, Botticino, Collebeato e Castenedolo ne fanno menzione specifica. Gli altri comuni no. Tuttavia sul sito del comune di Brescia si legge che: «L'ordinanza ha valore, oltre che nel Comune di Brescia, nei comuni che hanno aderito e cioè: Borgosatollo, Botticino, Castenedolo, Cellatica, Collebeato, Rezzato, Roncadelle, S. Zeno, Gussago, Castelmella, Castegnato». Che farebbe pensare che gli altri comuni recepiscano la stessa ordinanza, anche se poi si scoprono - come visto - orientamenti diversi (e non sempre concordanti).
La soluzione migliore? Forse è quella di Cellatica, dove per salvare capra e cavoli si legge che: «eventuali deroghe alla presente ordinanza rilasciate dai Sindaci che hanno emanato la medesima ordinanza sono ritenute valide sul territorio comunale». Ma lo stesso comune si distingue in verità anche per precisione, specificando che «le prescrizioni della presente ordinanza si applicano anche sul tratto di strada provinciale S.P. 10 che insiste sul territorio del comune di Cellatica». Lapalissiano, visto che essendo in territorio comunale l'esclusione dovrebbe essere espressa, ma in una confusione tale forse meglio dirlo una volta di più.
Sul sito del Comune di San Zeno Naviglio invece non si trova nè l'ordinanza nè alcun riferimento al blocco del traffico. Si farà? boh!

martedì 8 febbraio 2011

Io sto con i vigili del fuoco



Volevo invitare tutti voi a firmare la petizione a sostegno della protesta per la ormai annosa carenza d'organico a Brescia.
Nell'organico mancherebbero 19 ispettori antincendio (in pratica il 100%, non essendocene nemmeno uno), 26 capi reparto (2 soli quelli in servizio, gli altri incarichi che servono sono svolti dai capi squadra), 29 capi squadra (47 quelli in servizio). (domani su Bresciaoggi.it)

sabato 5 febbraio 2011

Lezioni di dialetto bresciano (cantando)

Un po' di cultura bresciana. Vi sembrerà strano ma quella che oggi è la città dei leasing nelle vecchie canzoni era semplicemente "la città dei boletare, i maia i bef e i stoca e i marca sol lunare... de boletare a bresà ghe n'è un'infinità". Canta il trenzanese Lorenzo Scarpini.












2009-2010 l'altra faccia della crisi. Il videodocumentario: "Repressione e rivolta"

Ripropongo sul mio blog il videodocumentario pubblicato tra ieri e oggi su Youtube da Iskra. E' una raccolta in trciò e parti di una serie di testimonianze video di quello che è accaduto nell'ultimo anno in Italia e in Europa: dal Dal Molin alla Gru di Brescia passando per Terzigno, gli aquiliani e i pastori sardi.

Il mio intento è quello di documentare ed approfondire, in questo caso con immagini, quello che sta succedendo. Il tema della crisi è assai complesso e le possibilità di analisi molteplici. Ma nessuna opinione si forma sulla fiducia incondizionata e sugli slogan. Prima serve documentazione, studio, comprensione.

Buona visione!

















mercoledì 2 febbraio 2011

A Brescia è scoppiata la "guerra del putrido"



Nei giorni scorsi su Bresciaoggi con Thomas Bendinelli ho fatto una ricerca per verificare la situazione in città in seguito alla cosiddetta "ordinanza antighetto" (qui il PDF della pagina). Lo spunto mi era arrivato da un allarmistico pezzo di Bresciapoint.it dal titolo "Niente spuntini notturni a Brescia: il "putrido" chiude". UN PEZZO CHE RIPORTA COSE NON VERE. La realtà, come spesso accade a Brescia, non è così drastica, ma forse anche peggiore.

L'ordinanza antighetto, per chi ancora non lo sapesse, impone in due zone della città la chiusura degli esercizi commerciali e artigianali con aree commerciali alle 22, la pena è una multa da 450 euro. Annunciata in agosto, è stata realizzata il 7 dicembre scorso, e divulgata ufficialmente il 13 dicembre in conferenza stampa).

Andando PERSONALMENTE a verificare le affermazioni fatte in quell'articolo ho potuto constatare che la situazione è assai diversa da quella descritta.

- PRIMA COSA NON VERA
il titolo dice

il putrido chiude


e nel pezzo invece si legge

Praticamente è stato come obbligarli a chiudere, visto che buona parte delle vendite vengono effettuate tra la mezzanotte e le prime ore del mattino. Anzi, uno dei 3 negozi ha già chiuso


A parte lo stile da chiacchierata al bar (praticamente è stato come, anzi no hanno chiuso..): sono stato in via Vallecamonica (più precisamente Via Valsaviore, poi capirete il perchè) lunedì scorso (27 gennaio, tre giorni dopo l'articolo di Bresciapoint del 24 gennaio) e le tre fornerie dell'area erano ancora tutte aperte anche dopo le 22. Ho parlato personalmente con i tre proprietari. Per ora la reazione è stata passiva. Le due fornerie interessate dall'ordinanza si rifiutano di pagare le multe (tra un attimo capirete perchè 2 e non 3). Attendono la scadenza dell'ordinanza (30 giugno di quest'anno) per vedere come andrà a finire. Ma nessuno ha intenzione di chiudere. Tutt'altro. A me i proprietari sono anzi sembrati assai agguerriti.

- SECONDA COSA NON VERA
si legge nel pezzo:

i 3 negozi sono stati costretti ad abbassare anche loro le serrande alle ore 22:00.


Innanzitutto NESSUN PUTRIDO ha MAI chiuso alle 22 in via Vallecamonica (questo lo dico anche perchè una notizia falsa letta dalla gente può indurre a non andare in un posto che invece è APERTO. Inoltre questa affermazione oltre a non essere vera denota anche una certa ignoranza dei fatti. E' vero che in via Valcamonica - via Valsaviore sono presenti 3 fornerie, ma solo 2 sono comprese nell'ordinanza. Come è possibile? Riporto in corsivo la mia ricostruzione dei fatti (il pdf con l'articolo è alla fine di questo post): l'ordinanza del 7 dicembre scorso riporta nel titolo «misure relative ad attività economiche del complesso commerciale S11 di via Valsaviore - via Valcamonica», ma scorrendo il testo si legge che «il presente provvedimento si applica a tutela dell'area comunale all'interno del complesso commerciale S11 di via Valsaviore e ha validità sperimentale fino al 30 giugno 2011, con possibilità di proroga». Di fatto quindi è esclusa via Valcamonica (citata nel titolo ma non tra le disposizioni), e con essa una terza forneria (cut) in altre parole: le due attività del complesso «a U» che hanno numero civico in via Valsaviore devono obbligatoriamente chiudere alle 22, il loro dirimpettaio, al 29 di via Valcamonica no.

Aggiungo, a puro titolo informativo, che le due fornerie interessate sono di proprietà di pakistani, la terza (Frank) di un italiano. Casualità? Ognuno su questo fatto tragga le conclusioni che vuole. Come del resto fanno i diretti interessati nell'articolo pubblicato il 31 gennaio da Bresciaoggi.

Il problema quindi rimane. A Brescia da oltre un mese è attiva un'ordinanza che impone la chiusura dei negozi in due zone della città (il quartiere Carmine e il complesso commerciale di via Valsaviore) alle 22. Se per le attività diurne cambia poco, l'ordinanza diventa invece una sorta di condanna a morte per chi di fatto non fa un euro di fatturato prima delle 23 o di mezzanotte. Al Carmine si ha notizia di una sola multa data (ad un fruttivendolo!) in via Valsaviore i titolari delle due fornerie colpite parlano rispettivamente di 5 e 9 multe.

Curioso infine che in una recente lettera al Giornale di Brescia il vicesindaco Fabio Rolfi parli di:

una certa complicità con situazioni anche più gravi come lo spaccio di stupefacenti


una accusa grave ma poco circostanziata, che di fatto getta fango non tanto su kebabbari, pizzetari o fornai, ma su circa 40 commercianti delle due zone. Se poi invece questa frase è riferita nello specifico a via Valsaviore ed ai proprietari dei "putridi" viene da chiedersi perchè se c'è una relazione diretta tra il disordine e chi gestisce i locali, la proprietà di una delle due fornerie sia titolare anche di una attività identica, a Sant'Eufemia. Zona più ordinata e fuori dall'ordinanza, dove evidentemente i commercianti come per incanto diventano più buoni, come a natale. Ma evidentemente non era a loro che ci si riferiva.

Del caso si è occupato, con il suo solito stile canzonatorio anche il blog di sarcasmo politico Murodicani.

QUI potete scaricare il PDF della pagina di Bresciaoggi dedicata all'argomento

martedì 1 febbraio 2011

Brescia in bicicletta? Impossibile (due video a confronto: propaganda e realtà)

Ecco il video realizzato dal Comune per la settimana della mobilità. E' online dal 20 settembre 2010 e presenta una Brescia talmente bella che anche le polveri sottili hanno cliccato su "mi piace".







Ecco invece un video amatoriale realizzato da "Marcoalessisocialtv": un giovane bresciano prova ad affrontare una pista ciclabile in città.













Insomma, a vedere la realtà, e parafrasando il video di propaganda "da bambini imparare ad andare in bicletta vuol dire diventare grandi" ... SE HAI CULO e non ti tirano sotto prima!