giovedì 3 dicembre 2009

Recupero crediti



Un portafoglio bel gross...

L'altra faccia della crisi è rappresentata dalla crescita esponenziale del settore tradizionalmente conosciuto come «recupero crediti». Inutile dirvi che i migliori in assoluto sono dei bresciani, quelli della Guber, che hanno visto il portafoglio passare da ottocento milioni di euro a quasi un miliardo e quattrocento milioni.

Ecco invece il metodo storico di recupero crediti come finora conosciuto. Nel documento filmato...






sabato 14 novembre 2009

venerdì 13 novembre 2009

Decreto taglia-enti: una presa per il culo



Come ha scritto Il Sole 24 Ore nei giorni scorsi, il decreto Taglia-enti non taglierà nessun ente. Genererà anzi PIU' COSTI per chi era finito nel calderone. Anche se, nel calderone, non doveva starci. Grazie Brunetta per gli slogan.

E' il caso del Banco di prova delle Armi di Gardone Valtrompia, che per qualche stranezza burocratica dell'Italia moderna doveva essere tagliato.

In occasione di Exa il ministro Claudio Scajola annunciò che "ci avrebbe pensato lui". Grazie.

Risultato: il banco di prova l'anno prossimo dovrà pagare 30 mila euro di oneri in più per un collegio sindacale.
Piccolo particolare: il Banco di Prova è un ente privato di diritto pubblico. In quanto tale non ha dipendenti pubblici. (Ed anche un bilancio invidiabile). Cancellarlo da quella lista? Sarebbe stato troppo facile.

Di seguito, per chi volesse saperne di più, il mio pezzo dell'11 novembre pubblicato da Bresciaoggi ma non disponibile sul sito.

«Un Paese irriformabile, in cui anche il decreto Brunetta non eliminerà enti
inutili ma andrà ad appesantire realtà funzionanti con costi superflui». È
il commento del presidente del Banco nazionale di prova per le armi, Aldo
Rebecchi, dopo che l’ente (privato, ma di diritto pubblico: sotto la
vigilanza dei ministeri dello sviluppo economico, dell’interno e della
difesa) è stato «riabilitato» in seguito al cosiddetto piano di riordino.
«Il Banco di Prova era inspiegabilmente finito fra gli enti da tagliare - ha
spiegato Rebecchi - ma invece di eliminarlo dall’elenco si è deciso di
imporre nuovi adempimenti come quello dell’obbligatorietà del collegio
sindacale, che ci costerà 30 mila euro circa all’anno e ci imporrà nuovi
oneri». Rebecchi sostanzialmente contesta i dati dei ministeri secondo cui
il Banco sarà riordinato con un taglio di 6 mila euro e 5 dipendenti. «Non
si tratta di dipendenti pubblici - precisa infatti il presidente -, e da
parte nostra non c’era necessità di tagli visti i risultati positivi degli
ultimi anni, in cui peraltro abbiamo pagato 150 mila euro all’anno di
tasse». Giudizio lapidario quindi: «Solo fumo negli occhi e burocrazia che
si aggiunge alla situazione già pesante».
Degli 84 organismi che al 31 ottobre hanno presentato il cosiddetto «piano
di riordino» nessuno verrà tagliato. In realtà non è possibile sapere di
più, visto che non esiste un eleco di tutti gli enti da tagliare secondo il
ministero (anche se interpretando alla lettera il decreto chi entro il primo
novembre non ha presentato riordino dal primo novembre di fatto è estinto).
Detto questo l’operazione è totalmente avvolta nella nebbia. G.ARMA

Lo Stato lascia a casa 74 lavoratori



Ma non sono i tanto attesi tagli all'apparato burocratico degli enti pubblici.

E' la vera storia della Paghera di Lonato. L'azienda deve 7 milioni di imposte pregresse, ma è a credito di 9 milioni (dal 1997!). Ma 9-7 in questo caso non fa 2.

Nonostante commesse per 4 milioni di euro da qui a maggio. E nessuna esposizione bancaria.

giovedì 12 novembre 2009

Il canto del cigno (2)

Oggi il Corriere della sera torna sull'argomento delle news a pagamento (di cui ho scritto ieri e le reazioni alle prese di posizione di Murdoch e dei suoi fratellini con due intere pagine. Una intervista a Francesco Caio che sostanzialmente condivido.

Nelle scorse settimane avevo affrontato il tema anche sul blog di Project group a proposito di prezzo delle notizie e rapporti testata-inserzionisti

Ideal? Mia tat..



Se dopo tutta la solidarietà qualcuno avesse portato anche soluzioni... all'Ideal Standard di via Milano non starebbero messi ancora così

mercoledì 11 novembre 2009

Il canto del cigno

Parliamoci chiaro. Murdoch è vecchio e stanco. Prima ha detto che le notizie sarebbero state a pagamento su Internet. Ora apprendo sfogliando Wittgenstein che vuole togliere le notizie dei suoi media dalle indicizzazioni lanciando una campagna anti-Google. Giusto che davanti alle dichiarazioni dell'anziano magnate australiano ci sia sempre tanta attenzione. Ma le ultime uscite davvero a me sembrano il canto del cigno di uno stanco imprenditore conservatore.

Purtroppo per Murdoch lui non può, molto più semplicemente, bloccare gli investimenti innovativi più importanti di un paese. Come fa Silvio.

martedì 10 novembre 2009

Se questo è un sindacato



Si spacca definitivamente il fronte sindacale alla Rothe Erde - Metallurgica Rossi (ThyssenKrupp) di Visano. Una frattura alimentata da un botta e risposta tra Uilm e Fiom sulla legittimità del presidio (alla quarta settimana) davanti ai cancelli della fabbrica.

Ecco il commento dell'opinionista Tito Macho Flauto Relleno Sexy

Francesco Bettoni verso il record

Inizia con voto palese e unanime il mandato dei record per Francesco Bettoni, che sarà fino al 2014, per la quinta volta consecutiva, il leader della Camera di commercio. Con la conferma Bettoni supererà i ventuno anni di carica raggiunti da Francesco Berardi tra il 1875 ed il 1896.

Ecco il video della sua elezione:




sabato 17 ottobre 2009

La classica scossa

esordio di Iachini sulla panchina del Brescia
Cesena - Brescia 2-0
ci voleva una scossa!





Il senso della misura

Il Mantova pareggia con l'Empoli e i tifosi contestano. Ma dico io, dove vogliono andare? Non hanno il senso della misura? Non sono contenti di essere una società di serie B dopo anni di anonimato? Con chi se la prendono? Con la dirigenza che li ha portati a sfiorare la serie A?

E questo vale per tutti i contestatori che, semplicemente, non capiscono che nel calcio vince il migliore.

Euthanatos

Al di là di ogni considerazione di merito apprezzo lo sforzo della destra ad evolversi in senso europeo, aconfessionale, magari anche a-manganellista. :)

La riflessione odierna del Secolo d'Italia è secondo me per metodo ciò che un paese civile si deve augurare.

L'ora di Islam

Gli eredi di Almirante vorrebbero "regalare" l'ora di Islam. Io penso che ci siano modi migliori di impiegare il tempo a scuola (che è già poco) che fare un'ora di religione (qualsiasi essa sia)

Mercati sommersi

Andare a recuperare i mercati sommersi? Uovo di Colombo

''Il decreto Bersani ha permesso di portare alla luce un mercato gia' esisteva ma non legale, recuperando in tempi rapidi una quota rilevante delle giocate non lecite'', sottolinea afferma Jean-Pierre Fabre Bruot, Executive director di Ernst & Young. ''Il gioco, divenuto legale e sicuro, ha attratto una fetta piu' ampia della popolazione italiana, che, va ricordato, al 60% possiede una connessione Internet e ha una forte propensione all'entertainment online''.

Nei primi sei mesi di quest'anno la crescita e' stata del 186% rispetto al 2008 grazie al lancio dei giochi di abilita' o skill games (sudoku, Mahjong, scacchi, biliardi, poker...), che rappresentano il 59% delle giocate (180-190 milioni di euro al mese).

venerdì 16 ottobre 2009

venerdì 2 ottobre 2009

Milan in vendita (o qualcosa di simile)



Se domenica Leonardo perde (dicono i quotidiani sportivi) si accomoderà per fare posto a Van Basten.

Ci sono almeno tre incongruenze nella eventuale scelta della società di un esonero.

1. Leo ha accettato una campagna acquisti palesemente deficitaria. Non può essere incolpato dei risultati, a meno che non ci sia qualcuno che oggi pensa che il Milan potrebbe autorevolmente stare al primo posto in classifica.

2. Perchè cambiare un allenatore quando l'unico colpevole (eventualmente) di una pessima programmazione, di un bilancio da decadenza e di una rosa non all'altezza dei vertici è l'amministratore delegato Adriano Galliani. Che per inciso è rimasto l'unico in società a difendere il suo lavoro... Un concetto questo difficile anche per i tifosi, che invece di difendere Berlusconi (fino a prova contraria l'uomo più ricco d'Italia) lo attaccano chiedendo la cessione.

3. Il Milan è in procinto di cambiare proprietà, o per lo meno vorrebbe. Da tempo Marina e Piersilvio Berlusconi hanno fatto capire di non avere interesse a tenere nel gruppo una società fondata sul mecenatismo (e il futuro Fininvest è nelle loro mani). Non a caso Francesco Barbaro (64 anni, chief financial officer con esperienze in Rinascente, Benetton, Mondadori e Medusa film) è stato incaricato di valutare la società (lo dice "Il Mondo" in edicola oggi).

Ma quanto costa il Milan? Le immobilizzazioni materiali sono di 27 milioni di euro (Milanello più qualche proprietà immobiliare), il patrimonio arriva a 25 mln, i debiti lordi valgono invece 392 mln. Sì, avete letto bene: 392. Praticamente più o meno sei volte Kakà :) (gli interisti non ridano, loro ne hanno 2 in più, di milioni di debiti).

La valutazione: 500 milioni. Troppi anche per gli emiri.. che sono emiri, mica scemi. L'unica speranza resta quella dei libici.

mercoledì 30 settembre 2009

Pressioni e motivazioni



C'è un sottile confine oltre il quale la motivazione diventa una controproducente pressione. Un limite delle statistiche al 90' è quello di descrivere un prodotto di diversi momenti psicologici. Banalizzando: sullo 0-0 si gioca in maniera diversa che sullo 0-1 o sullo 0-3.

Il Brescia di Cavasin, in questo senso, rappresenta forse il peggior caso di ansia da prestazione. Al punto da partire sempre ad handicap. Come fa notare Vincenzo Corbetta su Bresciaoggi di lunedì, "i biancazzurri nelle ultime 3 partite hanno subito 5 gol e ben 4 sono arrivati nel primo quarto d’ora. Nell’ordine: 2 ad Ascoli (Antenucci al 2’ e al 14’, 2-0 per i marchigiani), uno con il Sassuolo al «Rigamonti» (Zampagna al 5’, poi l’aggancio, il sorpasso e il sigillo del Brescia per il 3-1 finale), uno a Grosseto sabato (Pichlmann su rigore al 13’, 2-1 per i toscani). Errori propri prima dei meriti altrui ed è il ripetersi continio di determinate circostanze che fa più rabbia in una pretendente alla promozione".

All'analisi statistica Corbetta aggiunge un link con la scorsa stagione: "nei play-off le partenze ad handicap sono diventate una costante: Lodi dell’Empoli al 6’ nella semifinale di andata (1-1), Diamanti e Tavano del
Livorno al 10’ e al 14’ nella prima finale al «Rigamonti»: poi Taddei rimontò e fu 2-2". Non è un caso, aggiungo io, che tutto ciò sia successo nelle partite d'andata in cui tutto è possibile e non nelle due di ritorno, iniziate con un diverso atteggiamento.

Azzardando mi sento di dire che in questo limite psicologico, molto più che in un limite tecnico o tattico, sta la fragilità del Brescia di queste ultime stagioni. Una squadra obbligata dai bilanci ad andare in serie A (...qualcuno dice che Corioni non ci voglia andare, ma la verità è l'esatto opposto: Gino ci deve andare in A, per valorizzare un'azienda, il Brescia Calcio, che oggi non è vendibile se non ad un prezzo fuori mercato).

E non a caso, giusto per non lasciare nulla nel silenzio, gente che al Brescia non ha mai fatto fare il salto di qualità come Baronio e Mannini, oggi è protagonista in serie A, dove paradossalmente giocano in squadre meno obbligate al risultato di quanto non lo sia stato il Brescia negli ultimi quattro anni.

Uno stadio fuffa



Tirate due righe, mettete un po' di lucine, dategli un nome, organizzate una conferenza stampa ed avrete il nuovo stadio della Roma. Al momento non c'è altro.

Non si sa quanto costerà l'impianto
Non si sa chi lo finanzierà
Non si sa quando è previsto il break even
Unicredit (49% di Italpetroli che controlla la società e 350 milioni di crediti nei confronti della famiglia Sensi) non ha visto il progetto finanziario. Ma Rosella ha fatto sapere che, bontà sua, non ha problemi a presentarlo in banca.

La perla: nel prossimo Cda della Roma non c'è traccia di discussione in merito. E questa, paradossalmente, è la notizia positiva. Significa che non si parlerà di progetti fuffa ma di come recuperare il -15% dei ricavi nel primo semestre (160.9 mln), ed il rosso da 1,3 mln accumulato (nel 2008 utile di 19,5 mln).
Quando avevo 5 anni e giocavo ai soldatini in camera mia facevo progetti finanziari più realistici.

Sarà un caso che ieri, nel gran giorno della presentazione, la Roma ha perso lo 0.65% in Borsa?

martedì 29 settembre 2009

Questioni di bisnesssss



Mentre in Italia ci facciamo le pippe con Zeman e Mourinho gli inglesi guardano oltre. Anche perchè si sono venduti bene ma i loro club stanno coperti di debiti peggio dei nostri...

giovedì 17 settembre 2009

Come vendere per innovativa una manovra conservatrice



Avevo quasi anticipato di qualche giorno l'arrivo di nuove norme di fair play finanziario da parte dell'Uefa. La Gazzetta, e i commenti dei suoi lettori salutano con entusiasmo il piano di Platini.

Personalmente mi sento più vicino a quanto scritto da Milano Finanza a pagina 20 del 16 settembre. Il titolo "Platini chiude le porte agli sceicchi". Per come formulato il fair play finanziario a conti fatti è più un sistema volto a cristallizzare la situazione attuale, che se da una parte rallenta l'ingresso di nuovi mecenati (in maniera, sia chiaro, meritoria), dall'altra non valorizza il prodotto calcio ma punta a reiterare la leadership europea dei grandi club. Che infatti si sono detti complessivamente soddisfatti della misura.

domenica 13 settembre 2009

Gerarchie



Mai come quest'anno è in discussione la gerarchia storica di due campionati come la Serie A e la Premier League. Ma abbiamo, finalmente, qualcosa di cui vantarci a differenza degli inglesi.

In Inghilterra la situazione è abbastanza chiara: lo United ha fatto un mercato più di cessioni che di acquisti, il Chelsea si è consolidato senza strafare, l'Arsenal si è ridimensionato, il Liverpool poteva inserirsi in un discorso di primato ma ha balbettato. Tottenham e Manchester City si sono inseriti investendo. Se i primi ci provano da anni i secondi stanno facendo il botto a suon di acquisti altisonanti: una condizione possibile solo se sei guidato dall'uomo più ricco del mondo.

Dietro all'ascesa di Genoa, Napoli e Sampdoria e alla solidità della Fiorentina, ai buoni propositi della Lazio, stanno invece programmazioni più attente ed oculate (non le spese folli d'oltremanica). Solo il Milan, fra i top club italiani, ha sofferto sul piano economico in estate dovendo rinunciare a un giocatore come Kakà. La Juventus ha investito, ma può farlo perchè attualmente è forse l'unico caso europeo di società che ha anticipato l'idea di Platini: spendere solo in base al fatturato dell'anno precedente (la Borsa, prima di roi Michel, lo impone).

L'Inter è sempre lui, ma per la prima volta ha rinunciato ad un big come Ibra monetizzando. La Roma è partita male, ma in casa giallorossa non è cambiato molto rispetto all'ultimo anno.

Mentre le due maggiori spagnole spendono e si indebitano alla faccia della crisi che ha colpito il Paese molto più di altri (e per fattori economici strutturali, molto meno finanziari che altrove) perpetuando una storica leadership, gli altri due campionati potrebbero ritrovare un equilibrio perduto.

Purtroppo da quando la Champion's è stata allargata, garantendo di fatto un'entrata sostanziosa ai Top club, anche i campionati si sono di molto livellati. In Italia i primi tre posti dal 2000 (primo anno della Champion's a quattro) ad oggi sono stati occupati solo dalle romane, milanesi e dalla Juventus (nemmeno Calciopoli ha riscritto questa gerarchia) lasciando le briciole del quarto posto alla outsider di turno. Alla faccia della cupola. In Inghilterra è anche peggio: dal 2000 ad oggi sul podio sono andate solo in 4 (Mufc, Arsenal, Liverpool e Chelsea) con una eccezione: il Newcastle (ora in Championship, la serie B, terzo nel 2002-2003).

La vera perdita è stata in termini di imprevedibilità, variabilità, divisione dei premi Champions. Sia chiaro: il Milan secondo me rimane una delle 4 squadre più forti del campionato, e ce ne accorgeremo nel lungo periodo. Vero è che in questo momento è possibile riscrivere la gerarchia, in Italia come in Inghilterra.

E' questo, infine, il momento migliore per giudicare le mosse del presidente Uefa Michel Platini. Che predica un fair play economico da attuare con alcune riforme radicali:
1. mercato vincolato al fatturato delle 3 stagioni precedenti
2. rose bloccate come accade nel basket per livellare la contesa
3. fine del sistema dei prestiti e delle comproprietà
4. sistema mutualistico di una parte dei premi delle competizioni europee
5. nuovo protagonismo delle Leghe rispetto ai club

Una sfida difficile, ma necessaria per un calcio più democratico.

lunedì 7 settembre 2009

Fantasia

Qualcuno mi ha suggerito che... "il genio nel calcio deve sempre superare la corsa...se no facciamo atletica"


Ho una sola risposta.












domenica 6 settembre 2009

Io sto con Lippi



Tre ottimi motivi per lasciare a casa Cassano.

1. Le squadre si costruiscono anche sui valori tecnici dei singoli, ma non solo. Per certi ruoli chiave è indispensabile avere giocatori protagonisti nei top club anzichè leader in società outsider. Meglio avere un panchinaro felice tecnicamente inferiore che un escluso di lusso col muso lungo anche se qualitativamente eccelso. Meglio uno che fa gruppo che un sedicente fenomeno.

2. Ad un giocatore come Cassano, che ha passato almeno 5 anni della sua carriera a sperperare talento, chiederei un tempo altrettanto lungo per dimostrare un cambiamento. Detto questo un conto è giocare nella Samp per un posto in Uefa un conto è puntare al titolo mondiale. Altro conto è fallire con Roma e Real.

3. Applicando il punto numero uno Marcello Lippi ha vinto il mondiale 2006, le sue scelte meritano rispetto e comprensione. Non significa negare il diritto di critica, ma ammettere che prima di attaccare un allenatore vincente di questo livello (l'unico da quel che mi risulta ad essere diventato campione del mondo sia co club che con nazionali), bisogna prima capire quale è la sua logica di fondo applicata in occasione dei trionfi.