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L'inevitabilità del
cambiamento, il fascino della
diversità, la
libertà come conquista. Le donne del sesto piano (in programma in questi giorni al
cinema Sociale di Brescia) è una pellcola francese, semplice: fatta di intimità gentile, sensualità senza ostentazioni, quotidianità cruda ma lieve. Ambientato nella Parigi degli anni '60, racconta la vita di un borghese che, dopo anni di assopimento nella routine delle convenzioni sociali del suo ceto, si appassiona al mondo semplice, fatto di lavoro faticoso e quotidiano, delle cameriere spagnole in fuga dal franchismo, che vivono al sesto piano del suo palazzo.
Resta sullo sfondo l'amore per la governante
Maria, ma emerge in tutta la sua forza il viaggio del protagonista verso un cambiamento senza troppa introspezione, fatto di osservazione, generosità e nuove letture della realtà circostante. Una rinascita che proprio per la sua naturalezza assume toni bizzarri ma misuratissimi, come nella scena della luce naturale che finalmente nelle finestre del grigio studio della società in cui li lavora il protagonista.
Evidenti ammiccamenti progressisti e una storia che ritorna, oggi come ieri, in un mondo in cui l'immigrazione resta fenomeno sociale governabile ma inarrestabile, ma anche una occasione per misurare il proprio vissuto scoprendo la possibilità di un riscatto umano attraverso una nuova conquista di libertà.
Jean Luis, il protagonista, capisce in divenire come (attraverso nuove letture, storie di una vita prima a lui nascosta) l'incontro con la diversità può diventare ricchezza e nuova occasione. E si innamora della dignità umana delle donne prima ancora che del fascino di Maria, in un rapporto paritario senza finzioni.
Pellicola lieve ma di profondità. Una gaia ribellione personale, silenziosa, naturale.
GENERE: Commedia.
ANNO: 2011. DATA: 10/06/2011.
NAZIONALITÀ: Francia.
REGIA: Philippe Le Guay.
CAST: Fabrice Luchini, Sandrine Kiberlain, Natalia Verbeke, Carmen Maura, Lola Dueñas, Berta Ojea.